Anno DCCLXXII. ,55 la rifpofta data da Defiderio a i Meflì di Papa Stefano , che aveano fatta dappoi iftanza per le fuddette Giuftizie. L’abbiam veduta di fopra quefta rifpofta . Dappoiché Sergio Sec©ndicerio reilò privato della luce de gli occhi, per quanto abbiamo precedentemente detto , fu lafciato in prigione. Otto giorni prima , che morif-fe Papa Stefano III. Paolo Afiarta , e Calvolo, Camerieri d’ eifo Pontefice, Gregorio Difenfore Regionario, e Giovanni Fratello del medefimo Papa, il prefero , e mandatolo ad Anagni , quivi il fecero ammazzare. Ora Papa Adriano avendo fubodorato, che Pao- lo fuddetto era flato autore di queílo aiTaiTinio , fegretamente fece fapere a Leone Arcivefcovo di Ravenna , che mentre coftui fe ne tornava da Pavia, dove era flato inviato per pubblici affari, gli faceffe mettere le mani addoffo , e il cacciaife in prigione. Ciò fu efeguito , e formato in Roma il proceffo , il Pontefice Adriano per le iilanze de’Primati della Chiefa, e de gli Ufiziali della milizia, fece anche prendere Calvolo, e gli uomini, che avevano uccifo Sergio , e proceffati che furono dal Prefetto di Roma , li mandò in efilio a Coftantinopoli. Spedì pofcia il proceffo a Ravenna , perchè su quello veniffe efaminato Paolo Afiarta, il quale davanti al Confolare di Ravenna confeisò il delitto . Tuttavia defi-derando Papa Adriano di falvar la vita ad eifo Paolo, formò a Co-flantino e Leone Augufti e grandi Imperado ri una Relazione della morre inferita al cieco Sergio , deprecans eorum Imperialem ele-mentiam, ut ad emendationem tanti reatus , ipjutn Paulum fufei-pi, & in ipfis Grcecia, partibus in ex filio mancipatum retineri pra-cepijjent. Quelle parole di Anaflafio hanno fervito a Pietro de Marca, infìgne Letterato, ed Arcivefcovo di Parigi, per credere, che il Pontefice fignoreggiaife bensì inquefli tempi in Roma, ma con dipendenza tuttavia dallafovranità de’ Greci Augufti. Certamente non fi sa intendere tanta familiarità e confidenza de’Papi co’Greci Augufti, quando aveffero tolta loro tutta la fignoria di Roma . Merita a quefto propofito d’eifere anche offervata la Data d’ una Bolla del medefimo Papa Adriano in favore del Monifte-ro di Farfa (a), cioè: Dat. X. Kal. Maji, Imperanùbus Donino (a) Remm Nofiro piijjimo Augufio Confìantino, a Deo coronato , .Magno Im- Italic. P. li, peraiore, Anno LIlI. & poß Confulatum ejus Anno XXXIII. fedTom' & Leone Magno Imperatore, ejus Filio Anno XXL Indizione X. Quel Domno noßro ferve ad avvalorare l’opinione fuddetta. Mando’ pofcia Papa Adriano ordine a Leone Arcivefcovo di Ravenna, che inviaffe Paolo Afiarta in efilio per via di Venezia Tomo IV. Z a Co-