A* n N o D C L X X I X . ióx cretto, che ni avere, propoflo per la carica di Segretario ? Ne ha pur % poca cura. Gli rifpofero , che ne fa c effe la pruova. Fece portare una Lettera a lui fcritta in Greco dall’ Imperadore ; e Giovan-niccio , fattagli una profonda riverenza , gli dimandò, fe comandava, che la leggeffe in Greco, o in Latino, perchè egualmente pofledeva 1’ una e l’altra Lingua. Allora 1’Efarco fi fece dare una Scrittura Latina, e gli diffe , che la leggeffe in Greco. Ed egli prontamente efeguì il comando. Fu dunque prefo al fuo fervigio dall’Efarco Teodoro . Dopo tre anni venne a lo ftefìo Efarco un ordine d’inviar alla Corte colui, che gli fcriveva le Lettere; e l’Efar-co vi mandò Giovanniccio , il quale dato faggio del fuo ammirabil iapere , non tardò ad avere una delle, prime dignità d’ effa Corte imperiale . Annodi Cristo DCLXXX. Indizione vili, di Agatone Papa 3. di Costantino Pogonato Imperadore 1.3. di B E R T A R I D o Re IO. di Cuniberto Re 3. FU in queft’Anno a dì 5. di Novembre aperto il facro Ecumenico Concilio Seffo, tenuto in Coffantinopoli nella Sacriftia dal facro Palazzo in Trullo , cioè fotto la Cupola maeftofa, che era in quell’edifizio . Furono nelle prime Seilioni prodotte le Lettere di Papa Agaione , e del Concilio Romano in pruova delle due Volontà in Crifto , e Macario Patriarca d’ Antiochia produffe anch’ egli i palli de’fanti Padri, creduti favorevoli a i Monoteliti. Cinque Seffioni fi fecero, e con effe fi terminò 1’ Anno , ma non già il Concilio , le cui Seffioni furono differite fino al proffimo venturo Febbraio. In queft’Anno per atteftato di Anaftafio Bibliotecario (a), un’orrida Peftilenza affliffe di molto la Città di Roma, e fi provò il flagello medelìmo anche in Pavia . E perciocché chiunque ln potè fe ne fuggì alla campagna e ai monti, nelle Piazze della {popolata Città di Pavia fi vide crefcere l’erba. Fu rivelato aunaper-lona, che non cederebbe quella micidial malattia , finché non foffe pofto nella Bafilica di San Pietro ad Vincula un Altare a San Seba- tìiano. Furono in fatti dalla Città di Roma portate le Reliquie di iTi r» n/'* o 1 7 a ì nti A ¿4* 1> San Sebaftiano , ed alzatogli un Altare nella fuddetta Baiìlica di San Pietro; ed allora cefsò la Pefte . Così Paolo Diacono (¿), le Tomo IV. * L cui ) Àr.aflaJ. Aiaihon. V.:idas •■.Ciuf t. c-ìp- S-