VI » Vulcano fottomarino e altri naturali effetti, che fecero nafcere un » Ifola, il che anche feguì l’anno 1707. fecondo il Vallisnieri -, dal »qual Editto ebbe l’infaufto principio l’Ereiìa de gl’ Iconoclafti » ( anno yz6. ). Veniamo bensì a parlare dell’ altra metà del Tomo »più perchè non fi dica, che non lo abbiamo riferito intero, che » per aver noi badante difcernimento da ritrarne un filo feguito, che »a guifa di quel d’Arianna ci conduca in falvo, dopo efferci ag-» girati in un labirinto , in cui fappiam certo , che s' ha da fmarri-» re ognuno, che leggerà quella parte d’ Annali. Le molte e varie »lettere del Codice Carolino, tutte fenza data, come dieder li-» bertà al Cointe, e al Pagi per difordinarle ^ e digerirle a loro ar-» bitrio , quale in un anno, e quale in un altro; così fervirono al »Signor Murawri per rimuoverle, e riordinarle altrimenti, con » tal pregiudizio di quella gran porzione di ftoria, che non ha al-» tro di certo oramai, fuorché un palpabile Pirronismo. La foilan-» za inedefima fi trova ordinariamente confufa , e poco uniforme. »Si comprende in effe, come è ben noto, gran parte di ciò, »che appartiene al dominio temporale della S. Sede, cominciato » dalla ribellione de’Popoli per 1’ odio grande contro gli empj lco-» noclaili, e amplificato da i Re di Francia colle replicate dona-» zioni dell’Efarcato, della Pentapoli, dell’ Emilia, e di altre » fignorie pofteriori. In ordine alla ribellione di alcuni Popoli d’ » Italia , dice prima il Signor Muratori ( anno yz8. ) , non doverfi » preftar fede a Teofane, e a chi lofegue : perchè Gregorio lì. non »fece altamente (laccare Roma, e L’Italia dal Greco Imperio, » ma fi contentò di difender le ragioni dell’ Imperio , e di falvar »la vita. Poco dopo però afferma, non doverfi creder, che fia » fenza fondamento , quel che dicefi da Teofane, e da altri Auto-» ri Greci, che i’ Italia s’ era fottrata da Leone Ifauro ( anno y33.). » Ma in ordirte alle donazioni, dopo aver parlato, come di co-» fa non molto autentica ( anno y4i. ) delle legazioni di Grego-» rio II. e III. a Carlo Martello ; e dopo aver detto, che Stefano II. » ( chiamato da lui Pontefice benemerito di Roma e della S. Sede, » fpezialmenté' nel temporale) (anno yby.) fin dall’anno 745. in-» tavolò un Trattato col Re Pippino, che Ravenna non fi rendeffe » all’ Imperadore, ma fi donaiìe alla Chiefa; afferma ( anno yòò.) » effer certa la donazione di Pippino, ma effer periti gli atti, e a » nulla giovare i finti dopo Anaftafio e Leone Oilienfe, che Io ha co-•» piato, con averne troppo llefi i confini ( annoyby. ) Carlo Magno » aver confermata ( anno jy4. ) in Roma tal donazione, ma non *> tanto