Anno DCCXC1I1. 4^ to Veterì ; ma non fapea riduriì a rovinar sì bella e forte Città , come era l’antica. Allora fu , che uno le gli efìbì di trovar ripiego per foddisfare all'obbligo contratto, e Salvare nello rteffo tempo la Città, purché gli forte data la ricca verte di vaio , cioè la pelliccia , che il Duca Arigifo di lui Padre Iblea portare nel dì di Paf-qua. Coftui gl’infegnò di abbattere alcune mura di Salerno, con alzarne appreffo dell’ altre , che rendevano più ficura ed ineSpugna-bde la Città : con che egli fi diede ad intendere di aver mantenuto l’obbligo contratto , e il giuramento preftatoa Carlo Magno. Pre-fe anche per Moglie Wan\ia Nipote di Coftantino lmperadore de’ Greci: andamenti e fatti tutti, che'fommamente difpiacquero a Pippino Re d’Italia , e l’indufler© a muover guerra ad elfo Grimoal-do , per defiderto di fargli abballare il capo. Perchè sì prefto ter-minaffe la guerra Suddetta , fenza faper noi, feGrimoaldo con qualche capitolazione fi sbrigaffe da quelli infulti, refta ignoto . Si può nondimeno credere, che convenire a i Franchi di ritirarfi in fretta, perché fecondo gli Annali Moiflìacenfi (a), sì il Ducato Bene- 00. Annahs ventano , che l’efercito Franzeie, patì in querti tempi una jis’fornelli. careftia , la quale fi (tendeva per tutta l’Italia, ed anche per laFran-/?^. Frane. eia. Oltre a ciò Sappiamo dal fuddetto Erchemperto , che affalitoDu-chesne' dall’ armi Franzefi il Duca Grimoaldo , per dar loro qualche Soddisfazione, ripudiò all’Ebraica la Suddetta Moglie, quantunque ciò non baftaffe per quetare lo Sdegno de’ Franchi contra di lui. MaSequerto ripudio Succederti nell’ Anno prefente, non v’è Storia, che lo additi. Mentre fi preparava il Re Carlo per portare di nuovo la guerra nella Pannonia, fi vide obbligato a mutar per allora penfiero ; perchè dall’un canto udì, che i Saffo ni a SommoS-Sa de gli Unni s’erano ribellati* e dall’altro, che i Saraceni della Spagna aveano rotta la pace , già ftabilita con Lodovico Re d’ A-quitania fuo Figliuolo . In fatti abbiamo da i mentovati Annali Moifiiacenrì, che vedendo quegl’infedeli impegnato Carlo Magno nella guerra de gli Unni, prefero il tempo , e con un poderofo eler-cito vennero nella Settimania , oggidì Linguadoca , bruciarono i Borghi di Narbóna , e conduffero via un immenSo bottino d’ uomini e di robe. Ne) andar che cortoro faceano alla volta di Carcaf-iona, prefentoifi loro a fronte Guglielmo Conte, ofia Duca di To-lofa, che fu poi Santo, con quanti Conti e gente egli potè raunare in quel biSogno, e coraggiolamente attaccò la zuffa. Ma prevalsero 1 Saraceni, e de’Criftiani Sconfitti la maggior parte rertò eftin-ta fui campo , e gli altri, fra’ quali Giuglielmo , fi Salvarono colla