Anno D C t X I 11. n<^ rette in aiuto di lui, e de’Tuoi Beneventani. Non perdè tempo Grimoaldo, e raunata tolto una potente Armata, fi mife in viaggio aila volta di Benevento . Ma per iftrada moltiffimi de’Longobardi defertarono , e fe ne tornarono alle lorcafe, peri'uadendoiì, che Grimoaldo con avere lpogliato il Reai Palazzo di Pavia, più non foiTe per ritornare in quelle contrade » In quello mentre 1’ Impsradore con tutte le macchine da guerra continuava vigorofamente 1’ attedio intraprefo ; ma il Duca Romoal-do , tuttoché giovinetto, faceva una gagliarda difefa. Non era tale la guarnigione , eh’ egli potette azzardarli ad ufeire in campo, per tentar la forte d’una battaglia; contuttociò in compagnia de’ più bravi giovani facea delle frequenti fortite , uccidendo non pochi de’ nemici , e tenendoli in un quali continuo allarma. Allorché Grimoaldo fuo Padre, camminando a gran giornate , cominciò ad accollarli a i confini del Ducato Beneventano, fpedìinnahzi il fud-detto Balio di fuo Figliuolo , acciocché cautamente penetrando nella Città attediata , incoraggiffe i difenfori colla ficurezza dell’ imminente foccorfo . Ma Sefualdo sfortunatamente cadde in mano de’ Greci, che da lui feppero , come il Re Grimoaldo veniva a far loro una vifita. Di più non ci volle , perchè l’Imperador Collante trattaffe fubito aggiullamento col Duca Romoaldo , per poterli ritirar con vantaggio da quell’ imprefa. Fu fatta la capitolazione , e data a Collante per ortaggio una Sorella d’etto Duca per nome Gi-fa ( Gifela, o Gisla, credo io nome ufato fra’ Longobardi ) la cjtyil pofeia non potè più rivedere i fuoi, ettendo mancata di vita nel venire dalla Sicilia , o nell’ andarvi. Non efprime Paola Diacono, che patti feguiffero ; ma lembra, che fi ricavi dalla Vita di San Barbuto Vefcovo di quella Città, rapportata dall’Ughel- li (a) , che fotte pagata da Romoaldo a Collante una buona fom-(a) Ughdi.. ma d’ or(^ e d’ argento, e di pietre preziofe . Certo la Sorella data jaolm sI^r' in ortaggio può far conghietturare, che fu accordata qualche fom- in Archiepi-ma di danaro ad etto Imperadore , da pagarli con un refpiro ditem-fC0C- Beat~-po . Aggiugne fucceffivamente Paolo Diacono, che 1’ Imperadore verit‘ fece condurre fotto le mura il fuddetto Sefualdo con intimargli di far fapere a gli attediati, che Grimoaldo non potea venire in lor aiuto ; cofa eh’ egli promife d’ efeguire . Dimandò egli di parlare con Romoaldo, che in fretta comparve fulle mura. Allora Sefualdo gli ditte, che renette forte , nè avelie paura , perchè s’ avvicinava il poderofo foccorfo dal Pidre , già pervenuto al Fiume San-grp j.e che folamente gli raccomandava di aver cura e compaiìione