Anno DCCCXIX. rati te Domino nojlro perpetuo Augufìo Hludovico, a Deo coronato , Mapno pacifico Imperatore Anno, & pofl Confulatum ejus Anno ( Sexto, ) fed & Hlothario novo Imperatore ejus Filio Anno .... Indizione Duodecima . Neceffario fia , per cagion di quefte Note , di dire, che dall’Armo 817. in cui Lotario fu dichiarato dal Padre Collega nell’imperio, fi cominciaffe ad ufare in Roma l’Epoca di lui : il che potrebbe parere alquanto Arano-, mentre lìccome io ho avvertito altrove (a ), altre Città d’Italia lblamente dall’ An- (a) Antìqui-no l'eguente cominciarono a contare gli Anni delfuo Imperio, °lDÌj}!nat.'-tc pure dall'Anno 823 . in cui fu egli coronato in Roma. Egli è da credere , che con partecipazione ed approvazion del Pontefice fof-fe conferita la Dignità Imperiale a Lottario, e che perciò nonfitar-daffe in Roma a pagargli quel tributo d’oflequio , che conveniva alla di lui fovranità. Attefe in queft’Anno l’lmperador Lodovico , giacché erano tornati i Meifi da lui fpediti per gli fuoi Regni, a regolar gli affari delle Chiefe, e de’ Monifterj, e la vita de gli Ecclefiaftici, lìccome appa'rifce da varj Capitolari preffo il Balu-zio (¿). E perciocché era feguita una Convenzione intorno ad al- (b) Baiai. cune Chieje Batuflmali, oggidì Parrocchiali , fra Gifo, o Gifone Vefcovo di Modena , e Pietro Abbate di Nonantola : in queft’An- *e' ran" no nel dì primo d'Ottobre Lodovico Augufto la confermò con fuo Diploma , di cui reffa memoria nel Catalogo di quella Badia , da me (c) dato alla luce . Circa quelli tempi , fe pur non fu molto (c) Antiqui-prima, narra il Dandolo (d) nella fua Cronica, che Angelo Par- tat. Italie, ticiaco, o fia Participafio , Doge di Venezia, avendo due Figliuo-li, ne mandò il maggiore, appellato Giufliniano a Coftantinopo- in C/ironico. li, dove fu graziofamente ricevuto dall’lmperador Leone Arme-T^m'l2-. no, con impetrar da lui il grado e titolo d’Ipato, o fia di Confo- a' u° le Imperiale. Nello fteffo tempo proccurò , che il Popolo dichiarai^ fuo Collega nel Ducato Giovanni 1’ altro fuo Figliuolo. Ma ritornato Giufliniano da Coftantinopoli, e trovata la promozion del b rateilo , fe l’ebbe forte a male , nè volendo entrar nel Palazzo, andò con Felicità fua Moglie ad abitar nella Cafa contigua alla Chiefa di San Severo. Il Padre , che teneramente 1’ amava , pentito d’ avergli recato quello difgufto, degradò il Figliuolo Giovanni, e il mandò in efilio a ladra, oggidì Zara, con far eleggere dipoi fuo compagno nel Ducato non folamente il fuddetto Giufìi-niano , ma anefe-e Angelo di lui Figliuolo. Irritato da queft’azione Giovanni , dalla Dalmazia fi portò alla Corte dell* lmperador Lodovico, qui in Pergamo erat , per implorare il fuo patrocinio. Tomo IV. Kk Sarà