789. ove parimente foggiugne, che il Veflìllo, e le chiavi folite a darfì da’Romani Pontefici a i medefimi Re, erano il fegno adoperato per conferire la Signoria. Non cosi parla il critico Pagi, le cui parole fon rapportate al Tomo IV. delle Note ad Anailafio, p. 203. e 204. dove (piega il Patriziato della Chiefa Romana, eh’è il medefimo di quello, che diceiì dall’altro Pagi nella vita di Gregorio III. §. xvii. Infegna egli, che il nome del Patriciato delia Chiefa Romana, o del Patricio de’Romani abbracciava due cofe, e la giurifdizione, che i Re di Francia col confenfo del Papa , e del Popolo Romano efercitavano in Roma, e la protezione, o difefa della Chiefa Romana, che aveano promeiTa, fenza pafTare i limiti de’patti flabiliti. » Patriciatus Ecclefìai Romance, feu Patricii Ro-» manorum nomen duo quidam comple£febatur, & jurisdi&ionem, » qua Reges Francorum in Urbe ex confenfu Pontificis, & Populi »Romani potiebantur, & prote£lionem , feu defeniìonem, quam » Romanae Eccleiìae polliciti erant, qua; defenfio pa£fis cura Roma-» nis Pontifìcibus initis conflituta erat. « E qui bifogna notare quel, che dice quello Autore , affai impegnato per altro per la maggiore grandezza de’fuoi Re. Dice che il Patriciato confìfteva in una giurisdizione, che avevano i Re di Francia, non per fe (le/fi come fupremi Principi, e Signori di Roma, ma come conferirà loro ex cohfenju Pontificis, con cui era unito il Popolo Romano. Chi poi su quello particolare voleffe notizie più difFufe, e fcritte anche con molta erudizione, può leggere 1’ Opera infigne del ChiariiTimo Ottaviano Gentili, De Patnciis, Lib. 3. Cap. 2. dove con varie autorità chiaramente dimoftra, che il Patriciato della Chiefa Romana, conceifo ai Re di Francia, altro non era, che la foia difefa della medefima, del Papa, e del Popolo Romano d^l’infulti de’ nemici. Eccomi ora alla fpiegazione del Veffillo, e delle Chiavi della Confeffione di S. Pietro , che folevano conferirli dai Papi ai Re di Francia, e ad altri Principi. Il Veffillo altro non era, che un fe-gno per difendere la Chiefa; e le Chiavi, non erano che teche ripiene di facre Reliquie, giufla il fentimento del Zovio Tomo 1. della Biblioteca Pontificia preffo il Roccaberti pag. 19. » Falfi No-» vatores, qui ex eo quod Leo III. Claves aureas ex Sepulcro S. Pe-» tri de more acceptas, & Vexillum Romanie Urbis miferit, per » Claves Carolum in pofTeffionem Romanie Eccleiìà*, & per Vexil-» lum Romae Urbis immifTum afHrmant ; ignorantes miferi Vexillum » tanquam detenfori Ecclefiae, Claves autem velar religiofo reli- **4 » quia-