Anno DCXV: 35 batto Abbate (a ) , chiariifimo per la fua Tanta vita , e per tanti mira- (-0 Jonas in coli, che di lui fiajaccontano. A lui fuccedette nel governo di quel ^bS/n-.Co' Moniilero ghiaia Borgognone, che era flato Abbate delMoniflero di Luxevils inBorgogna , perfonaggio anch5 effo di rare virtù , e de- ~ gno Difcepolo di sì eccellente Maeilro. Annodi Cristo dcxvì. Indizione iy. di Deusdedit Papa i. di Eraclio Imperadore 7. di Ad alo aldo Re i. L’Anno V. dopo il Confolato di Eraclio Augusto. L’Italia in quelli tempi godeva un invidiabil pace , perchè Teodelinda non amava diflurbi e imbrogli di guerra nella minorità del Figliuolo j e molto più tornava il conto all’ Efarco Giovanni Lemigio di non far novità in te«npi, che l’imperio in O-riente fi trovava tutto foflopra per la guerra de’ Perfiam, e fpoglia-to in maniera , che in tanti bifogni credette Eraclio Augnilo di poteri! valere de i facri vafi delle Chiefe , per pagare i Barbari circonvicini , e impedire, che non concorrertero anch’ eglino alla total rovina dell’Imperio fuo . Ma in Ravenna nell’Anno precedente era fucceduta, o fuccedette in queflo una funefla rivoluzione, accennata con due parole da Anaflaiio Bibliotecario (¿) . Cioè ir- (b) Anajfaf. ritati i Cittadini di Ravenna o dalla fuperbia e da i mali tratta- Bi^bl‘^‘ec' menti dell Él'arco fuddetto, o pure dagli eforbitanti aggravj loro dedit. importi, fi follevarono contra di lui, e l’uccifero, con tutti i Giudici , che avea condotti feco. Andata quefta nuova a Coftantino-poli, Eraclio non tardò a fpedire in Italia Eleuterio Patrizio ed Eiarco , il quale giunto a Ravenna formò de’rigorofì proceifi contra gli uccifori del fuo Anteceffore , e diede un grande efercizio alle