4iì Annali d’ Italia. la Città di Roma da una fiera inondazione del Tevere , che atterrò la Porta Flaminia, il Ponte d’Antonino , e cagionò altri gravif-fimi difordim. Con paterna cura Papa Adriano provvide in tal congiuntura a gli alimenti de’Poveri, dando loro con barchette il pane, finché ceisò la furiofa piena di quel Fiume. Anno di Cristo dccxcii. Indizione XV. di Adriano I. Papa 11. di Costantino Jmperadore 17. e ij. di Carlo Magno Re de’ Franchi e Longob. 19. di Pi pp INO Re d’Italia 11. SCoppio’in queSl’Anno la congiura ordita contra del Padre e de’ Fratelli da Pippino Figliuolo baSlardo nato a Carlo Magno da Imeltruda concubina , e divedo da Pippino Red’ Italia . Quello giovane Principe , bello d’afpetto , ma gobbo , non lapea digerire, che il Re Carlo ave He già creato Re d’Italia Pippino , e Re d’Aquitania Lodovico , e dato il governo del Maine a Cariviùo primogenito , tutti e tre fuoi fratelli, ma legittimi. Perciò durante la lontananza del Padre impegnato nella guerra con gli Unni , badando a de i cattivi configlieri, e trovati de gli aderenti, che (a) Egin- erano mal Soddisfatti della crudeltà della Regina Faflìrada , (a) tra-hVifUCaroli mò una congiura contro la vita di lui, con ifperanza d’occupar egli Magni, il Regno. Fardolfo Longobardo quegli fu, che feoprì la fegreta CapÀnnìu's mena » e ^a rive^ò Rs Carlo, con riceverne poi in ricompenfa 1’ Francar, infigne Badia di San Dioniiìo di Parigi . Era flato quello Fardolfo Cani/. uno de’ più fedeli Cortigiani del Re Delìderio ,e con efio lui andò in efilij in Francia. Dopo la morte di Defiderio fi moflrò nonmen fedele al Re Carlo, e meritò da lui quel ricco guiderdone . Reftano (b'Du-cìics* preiTo il Du-Chesne ( b) due Epigrammi , da’ quali apparifee , che "kJ' Frane ciue^° Fardolfo Abbate fabbricò un Palazzo prefl’o il Moniilero di pag. 64S. San Dioniiìo per Servigio del Re Carlo , e in oltre una Chiefà a San Giovanni Batifla , per ifeiogliere un voto da lui fatto, allorché andò in Francia in eiìlio. Gli autori del Suddetto fcellerato diSVgno condotti a Ratisbona , parte furono impiccati, parte accecati, e gli altri relegati in varj paefi. Non fofTrì il cuore al buon Re di pagare l’indegno Figliuolo amifura del fuo reato , e contentoiìì, che alluni e STe 1 abito Monadico nel Moniflero di Prumia , dove nell’Anno Sii. per atteilato dell’ Annaliila Saifone terminò i fuoi giorni. Log-