Anno DCCLXXVIII. )75 do , valorofo Principe di quella Nazione, ripigliate 1’armi, pattarono il Reno , giunterò fin pretto Colonia, ed empierono di ftragi e d’incendj quelle contrade. L’avvifo d’ effere tornato in Francia fano e falvo il Re Carlo, e qualche Reggimento fpedito contradi loro , ballarono a farli retrocedere \ anzi forprefi da i Franzefi al Fiume Adarna , non pochi d’etti rimafero metti a fil di fpada fui campo. Partorì in quefl’Anno la Regina lldegarde al Re Carlo due Figliuoli , cioè Lottarlo , che da lì a due Anni mancò di vita , e Lodo-vico, che fu poi Re d’Aquitania , e col tempo fuo Succeflore ed Imperadore. Giacché reila incerto il tempo di non poche Lettere di Papa Adriano I. a noi confervate nel Codice Carolino, fia a me lecito di rapportar qui un affare trattato in effe . Nell’Epiilola Sef-fantefima nona fa etto Papa illanza , perchè fia reflituita a San Pietro una tenuta di Beni polla nella Provincia della Sabina , e delti-nati per la luminaria della Bafilica Vaticana , e per le limofine a’ Poveri, che lo lleffo Re Carlo avea confermato alla Chiefa Romana. A quello fine gli fpedifce Agatone Diacono, e Tecdoro eminen-tiflìmo Confole e Duca , fuo Nipote . Polcia nella Lettera Quinqua-gefima fella gli dà avvifo , come i fuoi Metti in compagnia di quei del Re , inviati ad fufcipicndum in integro Patrimonium nojlrum Ra-vennenfe ( s’ha da fcrivere Savinenfe,) avevano trovato teilimonj comprovanti, che circa cento anni addietro la Chiefa Romana avea poffeduto quel Patrimonio; e che ciò non ottante, etto interamente non era flato rellituito . Similmente nell’ Epiilola Seffantefìma ottava gli notifica la buona difpofizione de i Metti Regali per con-fegnare intero quel Patrimonio a San Pietro ; ma che alcuni per* verli, ed iniqui uomini di quel paefe 1’ aveano impedito , con ag-giugnere , che il Re Dejiderio avea ben fatta la reflituzion di molti poderi , ma non di tutti. Da ciò comprendiamo, che la Sabina non era in quefli tempi fotto la fignoria del Romano Pontefice, perchè comprefa nel Ducato di Spoleti. E fe fotte fiata dipendente dal Ducato Romano, tanto più comparirebbe , che il Papa allora non era Signore nel temporale di Roma e del fuo Ducato. Non s’intende poi, perchè menzione fia quivi fatta del Duca Ildebrando, dominante in quel Ducato : fe pure in quefli tempi ne era egli Duca, mentre dalle memorie del Moniltero diFarfa, da me pubblicate ( a) , fi truova in quell’ Anno lldeberto Duca di Spoleti. Veg- (a) Antiqui-gafi nondimeno ciò, che abbiam detto all’ Anno 775. Anno