XV coffa dalle lettere 3. 4. e 6. di detto Pontefice a Pippino Re. Nella medefima maniera parlano Paolo Pontefice Succedere di Stefano, e Adriano I. quegli nelle lettere 2. e 7. al medefimo Pippi-no, quedi nella lettera 4. fcritta a Carlo Magno 1’ anno 775. So, che alcuni Autori (i fono affaticati a confutare il Pagi, come fe qued’ Autore avelie infegnato edere flato il Re Pippino idi-tutore del Principato temporale della Chiefa Romana, quando egli foltanto ha detto ciocche altri comunemente afferifcono , cioè che il t'uddetto Re l’amplificò. Ecco replicate qui le parole del Pagi all’anno 755. Dice egli, ab hoc tempore plenum, non novam, & infoia am, ficcome bene offervo il Sandini nella Vita di Stefano lì. in rebus civilibus aòminifìrationem Pontìfces tam Roma; , quam ir Exarchatu Ravennatenfi exercuijfe. Innanzi dunque vi eiercitavano qualche amminidrazione: onde il Pagi fa Pippino (blamente sm-plifìcatore, e non già iilitutore del civile Principato Romano; tanto maggiormente, che il medefimo Pagi e all' anno 704- §. 2. e all’anno 741.§. 10. e all’ anno 755. riconofce, e riferifee le varie redituzioni fatte alla Chiefa Romana avanti la donazione di Pippino. E pure, chi’1 crederebbe? quede redituzioni note già , come ho detto, eriferite dal Pagi, da qualche Autore a lui medefimo vengono oppode. Ritorno al Muratori, e aiTolutamente dico, eiTerfi egli ingannato, quando all’ anno 757. fcriffe, che Anadafio, e Leone Olrien-fe nel riferire la donazione fatta alla Chiefa Romana dal Re Pippino , ne hanno troppo defi i confini, e quando all’ anno 774. fog-giunfe , che la medefima donazione confermata da Carlo Magno -, non è tanto vada, quanto la fa Anadafio nella vita di Adriano I. E chi mai farà , che voglia credere alle femplici conghietture del Muratori, fu le quali appoggia per lo più le lue opinioni, e lafciare ciò che attedarono Autori antichi, ed accreditati, come fono A-nadafio, e Leone Odienfe, fovente ancora lodati dall’ideilo Muratori? Il medefimo affermano altri Scrittori celebri , e fopra tutto Adriano I. Papa nella fua lettera fcritta a Codantino , ed Irene , apprettò il Labbè nella raccolta de’ Concilj, dove ci fa certi, che Carlo Magno colla fua donazione alle Città , e Provincie concedute dal Re Pippino alla Chiefa Romana, ne aveffe aggiunte delle altre molte: Confìat vero , dice il Pagi nella Vita di P;.pa A-driano I. §. XI. ex Epiflohs Hadriani Papa*, Carolum Civitanbus , ac Provinciis, quas Pippinus pater Apofìolicce Sedi concefferat, plurima* addidijj'e. Ma fa cT uopo fentire il fuddetto Papa nella fopra ** 2 accen-