498 Annali d’ Italia. raunato tutu> il Clero e popolo nella gran Bafilica , Papa Stefano con una Corona d’oro tempeftata di gemme coronò, ed unfe col facro Crisma 1’ Imperador Lodovico , e fimilmente X Imperadrice Er-mengarda fua Moglie , con aggiugnere dipoi nuovi regali all’ uno e all’altra. Veggilì Ermoldo N'gello , il quale annovera appreiTo i donativi fatti da Lodovico a Stefano , di vali d’oro e d ’ argento, di vefti, e cavalli , conchiudendo poi il catologo con dire : Plura quid hinc memorem ? nam centuplicata recepii Munera Romanis quce. arcibus extulerat . (a) A*rieU. Agnello (a) nelle Vite de’Vefcovi di Ravenna fcrive, che Papa Re! Italie. Stefano andò in Francia all’Imperador Lodovico, & quidquid po- flulavit ab eo, accepit. E dal fuddetto Ermoldo abbiamo, che 1’ Imperadore confermò i Privilegi alla Chiefa Romana , ordinando, Ut res Ecclejlce Petri , Sedisque perennis 1 nix fez vigeant femper honore Dei . Ut prius Ecclefa hcec Pajlorum munere fulta , Summum apicem tenuit ,v & teneat , volurnus. Aìldimus at , P ree fui, tantum ejl ut fuprj lecutum , Jufìitiam recolat , qui Jedet arce Petri . Prefo poi congedo dall’Imperadore , s’incamminò il Papa verfo (b) Anaflaf. l’Italia,- ma prima di farlo, lecondochè avvertì Anaftafio (¿), a-in v\ljy "' vendo trovato in Francia molti Romani banditi per le enormità fMKl ' da lor commeffe contro la Chiefa Romana, e contra del fuo prede- cefìore Leone , tutti con fomma clemenza e carità feco li riconduf-fe a Roma. Arrivato Papa Stefano a Ravenna, per attediato del fuddetto Agnello, Martino Arcivefcovo fu ad incontrarlo, e fi baciarono infieme . Nel dì feguente celebrò MeiTa il Pontefice nella Bafilica Orfiana , & ojlendit Sandalias Salvatoris, quas omnis Po-pulus vìdìt. (c) Annales Fece V Imperador Lodovico ( c) nell’Ottobre dell’Annoprefen-Franlor. te ( e non già del feguente , come con errore fcriffe 1’ Aitronomo ^Annales ne^a di lui Vita ), fece, dilli, raunare un Concilio numerofiffimo Francar. di Vefcovi ed Abbati in Aquisgrana -, eficcome Principe piiffimo, e Uim™' Sommamente bramofo di veder fiorire la Pietà e regolatezza del Clero Secolare e Regolare, ordinò, che fi ftendeffe la Regola de’ Canonici , e quella delle Canomcheffe . Fu eziandio Inabilito , che i Monaci elàttamente feguitailero la Regola di San Benedetto. Era già introdotto in varie Chiefe Cattedrali 1’ ufo de’ Canonici, che vi-veano nel medefimo Chiofiro , anneffo alla Cattedrale , ad una men-fa comune , ed in Coro cantavano i divini Ufizj non iblamente di gior-