Anno DCCCX1V. ri jujjìt ; ma bensì fui fine del precedente Anno 812. allorché il mandò in Italia ; altrimenti nel Marzo e Maggio del preferite Anno non farebbe corfo l’Anno Secondo del fuo Regno, ma fo-lamente il Primo. Anno di Cristo dcccxv. Indizione vili, di Leone III. Papa z 1. di Lodovico Pio Imperadore 2. di Bernardo Re d’Italia 4. RAcconta Agnello nelle Vite de gli Arcivefcovi di Ravenna (ii), che Martino fu eletto Arcivefcovo di quella Città, (a) Rer. iu-e confecrato in Roma dalle mani di Papa Leone -, e ciò prima, che 7^ L mancafìè di vita Pippino Re d'Italia, cioè prima dell’Anno 810. Ch’egli ritornato a Ravenna , fpedì tolto in Francia i fuoi MefTì a notificar la fua aflunzione, e che quelli furono ben veduti da Car- lo Magno. EfTo Arcivefcovo fu, che diede a godere allo ftefìo A-gnello , che era in quefH tempi tuttavia fanciullo, il Moniflero di Santa Maria ad Blachcmas , con averne ricevuto in regalo dugen-to foldi d’oro, perchè allora la Simonia non era cofa foreftiera in Italia. Di queft’oro colla giunta d’altro egli fabbricò un vafo a gui-fa di Chiocciola marina, che ferviva al l’acro Crifma. Aggiugne quello Storico, che dopo la morte di Carlo Magno, Papa Leone mandò a Ravenna Crilàfio fuo Cameriere, e molti muratori per rifare il tetto della Bafilica di Santo Apollinare . Contribuì il Papa molto di fua borfa per cotal fabbrica ; ma coito eziandio di molte fpefe a i Cittadini di Ravenna, e di grandi aggravj anche all’altre Città dell’Efarcato. Parimente Anaftafio (b) fa menzione di quefta (b) Anaftaf. pia liberalità del Papa verfo la Bafilica fuddetta, e racconta altri doni ad eiTa fatti dal memorato Pontefice . Ora avvenne per atte- ™ts ///. flato del medefimo Agnello, che quello Arcivefcovo cadde in disgrazia di Papa Leone, fenza addurne a noi il motivo. Perciò il Pontefice mandò un fuo Legato in Francia aW Imperador Lodovico per chiedere licenza di poter procedere contra d’ effo Prelato , e 1’ ottenne . Spedì Lodovico appofta Giovanni Vefcovo di Arles con ordine di prefentarlo al Papa. Venuto a Ravenna quello Prelato, fece l’intimazione all’Arcivefcovo , che moflrò prontezza ad ubbidire; e fecero figurtà di due mila Soldi d’oro alcuni Cittadini Ravegnani, eh’ egli andrebbe a Roma, a riferva dell’infermità di corpo ? Pertanto dall '