Anno DCCYI, Anno di CRISTO DCCVI. Indizione IV. di Giovanni VII. Papa i. di Giustiniano li. Imperadore di nuovo regnante i. di A R I B E R T o II. Re 6. DUrava tuttavia la diiTenzione fra la Chiefa Romana e Greca per cagione de’Canoni del Concilio Trullano, che il Santo Papa Sergio non avea voluto approvare. In quefl’Anno comparvero effi Canoni a Roma , inviati dall* Augnilo Gìufliniano Rinot-meto, e portati da due Metropolitani con lettera d’elio Imperado-re a Papa Giovanni VII. (a) in cui il pregava ed efortava di rau- (a) Anajlaf,: nare un Concilio, e di riprovare in effi Caneni ciò, che meritafa ‘n Mann. ?. cenfura , con accettar quello, che fi foffe creduto lodevole. Ma il Papa dopo aver tenuto in bilancio quello affare per lungo tempo , finalmente rimandò gli fleffi Canoni indietro, lenza attentar-fi di correggerli. Si sforza il Cardinal Baronio ([b) di fcufare e giù- ^ B ^n flificare per quella maniera d’ operare il Pontefice, ma con ragio - Annai. Ecc. ni, che non appagano. A buon conto Anaflafio Bibliotecario, Cardinale più vecchio del Baronio, non ebbe difficultà di dire , che Humana fragilitate timidus non osò emendarli. E il Padre Crifliano Lupo (c) offervò, che più faggiamente operò di poi Papa Coflan- (c)Lupus tino , e non meno di lui Papa Giovanni Vili, con efaminarli, e fe- "¿cn^ ad parare il grano dal loglio, come coffa dalla Prefazione del medefi- Tmiian. mo Anaflafio al Concilio VII. Generale. Giacché non fappiamo gli Anni precifi. de i Duchi del Friuli, mi fia lecito di rapportar qui ciò, che Paolo Diacono (d) lafciò fcritto di Ferdulfo Duca di^W^“* quella contrada, uomo vanagloriofo , e di lingua poco ritenuta . ¿cGeji/ Cercava pure coffui la gloria di aver almeno una volta vinto i con- Langobard. finanti Schiavoni; e però diede infin de i regali a certuni d’effi,llb'6'c' acciocché moveffero guerra al Friuli. Vennero in effetto que’ Bar-bari in gran numero, e mandarono innanzi alcuni Saccomanni, che cominciarono a rubar le pecore de’poveri pallori. Lo Sculdais, o fia il Giusdicente di quella Villa , per nome Argaido, uomo nobile e di gran coraggio, ufcì contra di loro co’ fuoi armati, ma non li potè raggiugnere. Nel tornar poi indietro s’incontrò nel Duca Ferdolfo , il quale intefo, che gli Schiavoni fenza danno alcuno fe n erano andati con Dio, in collera gli diffe: Si vede bene, che voi Tomo IV. O non