476 Annali d’ Italia; Io. Gli diede egli udienza in Aquisgrana nel Mefe d’Ottobre ; e perchè all’ Italia era mancato il fuo forte feudo colla morte del Figliuolo , volentieri afcoltò i difcorlì di pace col Greco Imperadore, al quale dipoi per conlentimento di tutti gli Storici, nell’ Anno 81 2. Vcnetiam reddid.it : parole , che bailantemente ci fanno intendere lo ftaro e filfema di Venezia in quelli tempi . Come intendano que- (a) D.mdul. ile parole i Veneziani Scrittori , li può leggere nel Dandolo (a), e ne’Giornali de'Letterati d’Italia (¿). 11 Porfirogenneta , tutto-jicr. Italie, chè Storico Greco (c) , confeifa, che in quella Pace fi obbligarono (b) Giorno-ì Veneziani di pagare al Re d’Italia eia i'unnanzi annualmente una le ae Lette- r ... 1 ° rati d'itdi. lomma di danaxr. Tom. 16. Fece anche pace l’Pmperador Carlo in quell’Anno con Alba-(cf P?oiphy-ccl ’ 0 con Abula^ Re de'Saraceni , o ila de’Mori di Spagna , to^c mieta che da Cordova gli l'pedì i fuoi Ambafciatori . Prima ancora dique-mimÌr ^im ^att^ ebbe elio Auguflo delle ilrepitofe brighe con Gotijredo Re per cip. 28. Danimarca , il quale fpedita un’ Annata di ducento vele nella Fri-fìa , devailo l’Ifole adiacenti; e sbarcato l’efercito in terra ferma, dopo avere /'confitti que’Popoli, avea loro impello tributi e gabelle. Carlo Magno all'avvilo di quelli difordini ne gli Stati fuoi , s affrettò per quanto potè per adunar da ogni parte un po-derol'o efercito, e in perfona cavalcò fino a Verda , per metterli a fronte delReDanefe , che milantava di voler venire ad un fatto d'armi con lui , anzi di voler arrivare fino ad Aquisgrana coll’armi lue. Quand’eccoti giugnere nuova , che la flotta nemica s’era ritirata dalla Frifìa, e che il Re Gotifredo era flato uccifoda una delle fue guardie. Per queflo fe ne tornò l’Imperadore, fenza far altro, ad Aquisgrana . Accadde nondimeno m quella fpedizione una fu-neila disgrazia , cioè, che inforta la peile ne’buoi dell’Armata , quali ruttivi perirono . Nè Solamente fi provò quello terribil flagello nell’ offe di Carlo Magno , ma anche per tutte le Provincie della Francia e Germania a lui fuggette ; perchè la buona gente c!’ allora non s’avvitava, che a sì fatti malori d’Epidemie attaccaticele d’Uomini o di Beflie , fi può mettere riparo colle guardie , e coll’impedirne la comunicazione. Agobardo vivente allora Aria) Jgobar. civefccvo di Lione (d) racconta una pazzia di quelli tempi , che dus Ub. ne ¿ee fervir cl" iflruzione a i pofleri in fomiglianti cafì. Cioè che a Grandine . . t & _ 6- Tonitr. lparie voce, eiiere originata quella mortalità de Buoi da polve av-cap. 16. velenata , che Gnmoaldo Storelaiz Duca di Benevento avea 'atta fpargere per le campagne della Francia . Ante hos paucos Annns, dice egli , dijjeniinata ejl qutedam Jlultitia , quum ejjct morte.- litas