Annali d’ Italia, Paulus Diaconus U..} c. io. di Tua Moglie e de’fuoi Figliuoli, ben fapendo , che la perfida Nazione de’Greci noi lafcerebbe fopravivere , Tanto in fatti avvenne . Non sì tofto ebbe finito di dir quefte parole, che per ordine dell’ Imperadore tagliato gli fu il capo , e quefto con una petriera gittato nella Città. Un Principe magnanimo non avrebbe operato così. Portata effa tefta al Duca Romoaldo , con calde lagrime e baci, fu da lui ricevuta , e in un degno fepolcro dipoi ripofta . Non tì sa ben intendere , come feguifle quefto fatto. Perchè fe pritna di conchiuder la pace , Sefualdo parlò con Romoaldo , quefti non avea bifogno di far capitolazioni , nè di comperare con sì grave pa* gamentq , e coll’ortaggio della Sorella la liberazion della Città. Se poi dappoiché era feguita la pace , non v’ era più bifogno di far-credere a Romoaldo , ch'egli non doveafperare foccorfo . Non volendo poi l’Imperadore afpettar l’arrivo del Re Grimoaldo , levato il campo s’"inviò alla volta di Napoli ; ma nel paffaggio del Fiume Calore gli fu addolìo con un diftaccamento Mutola, o iia Mìcola Conte di Capua, che gli diede una buona pelata in un Luogo, appellato tuttavia a’ tempi di Paolo Diacono la Pugna, o fia la Battaglia . Ma fe era feguita Pace , come poi feguitavano le oftilità ? Il dirii poi dallo Storico , che foile allora Conte, cioè Governatore di Capua, quel Mittola, quando all’Anno precedente vedemmo Trafimondo Conte di quella Città , ci chiama ad avvertire ciò , che il medefimo Paolo narra più di fotto con dire , che da che Grimoaldo ebbe liberato Benevento da i Greci, prima di tornarfene a Pavia , dichiarò Duca di Spoleti Trafìmondo, dianzi Conte di Rapila, jn premio d’ averlo ben fervito ad acquiftare il Regno , giacché per la morte di Attorie era reftato vacante quel Ducato . E per maggiormente obbligarfelo, gli diede per Moglie un "altra fua Figliuola, di cui non fappiamo il nome. Però a queft’Anno appartiene quefto nuovo Duca di Spoleti ,• e forfè Paolo per anticipazione appellò Mittola Conte di Capua. Abbiamo poi dal medefimo Storico (a), che pofta in fi curo la perfona d eli’ Imperadore in Napoli, allora uno de’fuoi Grandi, appellato Saburro , dimandò la grazia ad effo Augufto di poter’an-dare a combattere col Duca Romoaldo, promettendofi una ficura vittoria di lui. Fu efaudito , &andò. Ancora quefto può farfofpet-tare , che non fuiììfta la Pace fuddetta . A queft’ avvifo il Re Grimoaldo volle in perfona ufcire colla fua Armata a provare il valore de’Greci; ma il Duca Romoaldo tanto il pregò , chelafciaffe a lui l’imprefa, che l’ottenne. E prefa feco parte dell’ Armata pa- ter~