548 Annali d’ Italia; vocato Pontificio, che i Monaci ne avellerò mai avuto il poffeiTo, l’Abbate fi efibì pronto a produrre teftimonj legittimi del poffeiTo , ufque dum p rajah Pontijices per fonia cas : oliere ' fecijjint. Nel giorno appretto furono efaminati varj idonei teftimonj, che depofe-ro in favore de’Monaci; e non avendo l’Avvocato del Papa che ri-fpondere a tali teftimonianze , i Giudici diedero la fentenza , che que’poderi foffero riconfegnati al Monaftero di Farfa. Ma 1’Avvocato Pontificio diile di non voler farlo >• e il Papa proteftò di non accettar quella fentenza, con riferbarfì di trattarne di nuovo co i me-defimi davanti al Signor Imperadore. Se dal vedere, che i Mini-ftri Imperiali alzano Tribunale in Roma , e nello fteflo Palazzo La-teranenfe, e ad iftanza di chi fi pretende gravato, chiamano al loro Giudizio il Pontefice per Beni temporali, e profferifcono fenten-za/'non rifulti chiaramente il dominio fovrano tuttavia conferva- 10 in Roma da gli Augufti: io ne rimetto là decifione a chiunque > Dandui Pro^e^on ¿’andare la verità in Roma fletta , con credenza, che \n' c‘ironico. °gnuno ivi l’ami, e non l’abborrifca. Secondo il Dandolo (a), man-Tom. i2. cò in queft’Anno di vita Giujìiniano Parùciaco, o fia Participazio, Rer. Italie. j)0ge Venezia, con lafciar molti Legati a i Luoghi Pii, e un buon fondo per fabbricare una Chiefa in onore di S. Marco Evangelifta, 11 cui Corpo, fìccome dicemmo, fotto di lui fu portato a Venezia. Aveva eg i richiamato alla Patria Giovanni fuo Fratello, già relegato in Coftantinopoli, ed ottenuto dal Popolo d’averlo per fuo Collega; laonde accaduta la di lui morte, efTo Giovanni continuò ad effere Doge. Anno di Cristo dcccxxx. Indizione vili, di Gregorio IV Papa 4. di Lodovico Pio Imperadore 17. (b) Aprono- di Lottario Imperad. e Re d’Italia 11. e 8. Ludovici (OCoppiarono finalmente in quell’Anno le mine formate P‘rh rr”s co ltra dell’ Imperador Lodovico da i malcontenti, e quel che de Ct’.Ì fi più orrore, da’fuoi fteffi Figliuoli, cioè da Lottano, Pippino, e Ludov. Pii. Lodovico, (b) Bernardo Duca della Settimania, divenuto T arbi-(c)3Pifcka- tro e padron della Corte, fe vogham credere a Pafcafio Ratberto pus Ruber (c) 1’ avea tutta fconvolta , e la facea da Tiranno ; e può effere , ^rlix'Tbb c‘ie ilon Poc-^ difordini luccedefìero a cagione della di lui prepotea-t.z.c.7. ' 2-a. Ma quefto non baftò. Si fece correre anche voce, ch’egli matv tenef-