Anno DCCXCV. 411 \ mente all’elezione del Succeffore ; e quefta cadde nella perfona di Leone III. che pel lungo fervigio predato nella Balìlica Lateranen-fe , pel fuo amore vedo i Poveri , e per la fua nota Pietà , fu co-nofeiuto fopra gli altri meritevole della fublime Pontifizia Dignità. Nel giorno appreffo l'eguì la di lui confecrazione, in cui fece un regalo al Clero, maggiore ancora del praticato da’Tuoi Antecefl'ori . Nè tardò egli a dar notizia della fua efaltazione a Carlo Magno. Fra le Lettere d’ Alcuino, e preffo il Du Chefne (a) reità tuttavia (a) Du-CUf la Rifpofta data ad eil'o Papa Leone dal medelìmo Re Carlo. Rai- neaTc6^'s2' legrali egli per la concorde elezione fatta di lui, & inpromijjìo- riT.Frane, nis ad noi fidelitate . Aggiugne , che avea preparato de i regali da inviare al fuo Predeceffore , la cui morte 1’ ha eftremamente afflitto , ma effergli di confolazione , che fia all'unto al Pontificato un Succeflore , che non men d’ Adriano adotterà per Figliuolo eflo Re. Pertanto manda per mezzo di Angelberto Abbate , nominato di fopra, que’donativi ad efl'o Papa Leone, e gli dice d’ avere incaricato lo fteflo Angelberto di conferire col Papa intorno a tutto ciò, che ad exaltarioncrn fanScc Dei Ecclefìce , vel ad (¡abilitatali honoris vejlri , vel Patriciatus nojlri fìrmitatern necejfarium intclligeretis. Si-cut enim cum beatijjimo Prccdecetj'ore vefero Janclcc Paternitatis Paclum inii , jic cum Beatitudine vejlra ejufdem jidei & caritatis inviolabile foedus Jlatuere defederò. In che confifletterò quefli patti, e quefta lega di fede e d’ amore noi noi lappiamo ; ma verilìmilmente riguardano 1’ accordo lèguito fra i Papi precedenti e il medefimo Carlo Magno , per conto del Patriziato de Romani conferito a Carlo , e del governo di Roma, e del fuo Ducato. In un’altra Lettera, che fi legge fra quelle d’Alcuino, efl’o Re Carlo dà commeflìo-ne al fuddetto Angelberto Abbate di fare un’ ammonizione a Papa Leone de orimi honefeate viue fuce , & precipue de fanclorum ob-fervatione Canonum , de pia (ancia Dei Ecclefece gubernattonc \ e vuole , che gli ricordi quanto fia corto 1’ onore mondano , e perpetuo il premio di chi ben fatica quaggiù, e gl’ inculchi di fradi-care la pefte della Simonia , e di effettuare la promeffa a lui fatta da Papa Adriano di fabbricare un Moniftero preffo alla Bafìlica di San Paolo . Non ottante la fommeffione fatta nell’ Anno precedente da i Saffoni ribelli fi feorgeva tuttavia inquieto, e tumultuante l’animo loro -, laonde Carlo Magno con grandi forze entrò nelle lor contrade , e la maggior parte mil’e a lacco . Ma mentre veniva ad unirfi con lui Vil^a Re de gli Obotriti , nel paffare ii. Fiume Elba, caduto Tom. IV. D d 3 in un’