Anno DCCLXXL Anno di Cristo dcclxxi. Indizione ix. di S i E F A n o aII. Papa 4. di Costantino Copronimo Imper. 51. e 31. di Leo ìn E IV. Imperadore zi. di Desiderio Re 15. di A D e l g 1 s o Re 13. Comincio’in queft’Anno a fconcertariì non poco la buona; corrifpondenza del Re Carlo Magno con Defiderio Re de’ Longobardi, perchè Carlo , dopo aver tenuta la di lui Figliuola per Moglie , in queft’Anno la ripudiò , e rimandolla al Padre . Eginardo ( a ) Autore contemporaneo , e ben informato delle azio- (a) Egin-ni d’eiTo Carlo , confeffa di non averne faputo il motivo , e però non fi può molto fidare del Monaco Sangallenfe , che fcriffe un Se- Magni.. colo dappoi , e abbonda di favole, allorché attribuifce la cagione all’ effere ftata quella PrincipeiTa di cattiva fanità, ed inabile a far figliuoli . Se ciò foife ftato , l’avrebbe anche faputo Eginardo , Notaio allora del medefimo Re. Si potrebbe penfare , che finalmente accortofi quefto Principe dell’illecito fuo Matrimonio colla Figliuola del Re Defiderio , perchè contratto vivente ancora la prima Moglie , e cotanto riprovato dal Romano Pontefice , perciò fe ne fe-paraffe . Ma è da avvertire , che niuno de’ tanti, che fcriffero delle azioni di Carlo Magno , il riconobbe ammogliato , allorché prefe la Figliuola di Defiderio . Ci vien quefta particolarità dalla fola Lettera Quadragefimaquinta del Codice Carolino, che per altri capi patifce delle difficultà.E s’ aggiunga poi , che gli fteih Franzeii di que’ tempi riguardarono come inceftuofe le Nozze di Carlo Magno con Ildegarda , da lui prefa dopo il ripudio fatto della Longobarda : fegno, che giudicarono legittimo e non diifolubile il Matrimonio di quefta, ed infieme indizio , che effo Carlo foife non coniugato , ma libero , quando con effa s’ accoppiò . Ne abbiamo la pruova nella Vita di Santo Adalardo Abbate diCorbeia, Cugino d’effo Carlo Magno, fcritta da Pafcafio Radberio . Faclum efi ( cosi fcrive quell Autore ) quum idem Imperator Carolus Dejide-ratam ( hanno creduto alcuni, tale effere ftato il nome di quella Principeffa , e non già Berta , o Lrmengarda, come altri hanno immaginato ) Defiderii Regis Italonim Fdiam repudiarci , quam fi* hi. dudum etiam quorumdam Francorum. juranuntis peuerat in Con-