£ 488 Annali d’ Italia. rimettere in buono datolo rtudio delle Lettere , eh’egli medefnno con gran fatica procacciò a fe llertb , dappoiché cominciò a regnare. Nè folamente fi fparfe il benefico influito del fuo mirabil gemo fopra de’Secolari ; ne furono anche a parte , ed anche più de gli altri gli Ecclefiaftici, alla riforma e buon ordine de'quali egli continuamente dimoftrofli intento. Vegganfi i fuoi Capitolari , o ila le fue Leggi: tutte fpirano Sapienza, Pietà, e Giuibzia . Colle tante fue militari imprefe e vittorie accrebbe egli a dismisura la Monarchia Franzefe. Perciocché, iiccome lafciò fcritto Egwiar-Egìn- do (a), egli ebbe fotto il fuo dominio tuttoquant’è oggidì il Regno ViaCirol. di Francia; conquido nella Spagna la maggior parte della Catalo-Mapni. gna , la Navarra , e parte dell’ Aragona ; ltefe la fua fignoria per la Fiandra , Ollanda e Frifia fino ad Amburgo, e di là dall Elba . Sottopofle a lui furono le allora ampie Provincie della SaiTonia e Baviera colla Franconia , Suevia , Turingia, con gli Svizzeri , e con altre Provincie della Germania . Alle fue mani vennero le due Pannonie colla Dacia, e la Boemia, l’iilria, la Liburnia , e la Dalmazia, con varj paefi della Schiavonia. Finalmente ebbe fotto il fuo comando Italiam totam , quee ab Augujla Prcctona ufque in Ca-labriam inferiorem , in qua Grcecorum & Beneventanorum confìat effe conjìnia , decies centum & eo amplius paffuum millibus paffuum longitudine porrigitur : parole chiare di quell’ accreditato Storico, e Ufiziale della Corte d’eifo Carlo Magno , che fi oppongono a chi volerti efcludere dal fuo fovrano dominio Roma col fuo Ducato, l’Efar-cato di Ravenna, la Peatapoli, il Ducato di Spoleti , o altra contrada d’Italia . Ma chi vuol pienamente conofcere la virtù e i pregi di queilo gloriofiflimo Monarca , non ha che da ricorrere alle Vite , che lafcia-rono fcritte di lui il fuddetto Eginardo, il Monaco di Engoulemme, il thesne Monaco di San Gallo, ed altri preii'oil Du-Chesne (¿). Però con trop-Rtr. frane, pa ragione a lui fu dopo morte dato da i Popoli, e da gli Scrittori il titolo di Maga) ; e le imprefe fue s’andarono da lì innanzi cantando per le Città, con aver forfè prefo di là il loro nome i Ciarlatani , e con aver effe certamente fervito di baie ad alcuni famo-fi Poemi Romanzi de gli ultimi Secoli comporti in Italia , pieni sì di favole, tutti nondimeno rendenti ad onorar la memoria di queilo Eroico Imperadore . Allorché venne a morte Carlo Magno , tro* vavafi in Aquitania Lodovico fuo Figliuolo, già Re ed Imperadore dichiarato. Ricevuta che egli ebbe non fenza lagrime la nuova del Padre mancato di vita, s’incamminò alla volta d’Aquisgrana . Vedefi deferitto il fuo viaggio da Ermoldo Nigello, Autoredi que- lli tem-