54^ Annali i>* Italia. (a) Par. /.Leggi Longobardiche (a), quantunque fi a incerto l’Anno, in cut Rer 2Italie e^G ^L1 formato dal fuddetto Lottario Augufto. Dice egli di aver trovato, che lo ftudio delle Lettere , per colpa, e dappocaggine de i Miniftri facri e profani, è affatto eflinto nel Regno d’Italia; e però di aver deputati Mieftri, che infegnino le Lettere, con raccomandar loro di ufar tutta la premura poffibile , affinchè i Giovani ne cavino profilo . Vien pofeia annoverando le Città, in cadauna delle quali era desinato un Maeftro, acciocché concorreffe-ro colà a ftudiare gli Scolari delle circonvicine Città . Primiera-mente, dice egli, dovran venire a Jludiare fotto Dungallo in Pavia i Giovani di Milano , Brefcia , Lodi, Bergamo, Novara Vercelli, e Como . Quefto Dungallo Atri non può elTere , che Dungalo Monaco, Autore del Trattato contra di Claudio Vefcovo di Torino, di cui s’è parlato di fopra , che abitava e facea Scuola in Pavia . Seguita a dire, che in Ivrea lo fleffo Vefcovo infegne-rà le Lettere. A Torino concorreranno da Albsnga , da Mado , da. Alba.. In Cremona dovran venire allo Studio quei di Reggio , Piacenza , Parma , e Modena . Ed ecco chiaramente comprelè quefte quattro Città nel Regno d’Italia, e non già nell’ Efarcato conceduto alla fanta Sede, come alcuno ( non fo mai come ) ha pretefo a i dì noftri . In Firenze ( fon parole di Lottario volgarizzate ) fi farà Scuola a tutti gli Studenti della Tofcana. In Fermo a quei del Ducato di Spoleti. A Verona concorreranno da Mantova, e da Trento . A Vicenda da Padoa , da Trivigi , da Feltro, Ceneda , ed Afolo. D altre Città di quelle parti manderanno i lor Giovani alla Scuola del Foro di Giulio, cioè a Cividal del Friuli. Quefto bel Documento ci fa intendere tutte le contrade del Regno d’Italia dalla parte Occidentale. Non vi fi parla del Ducato di Benevento, perchè que’ Duchi o Principi, a riferva del tributo, godevano quafi un fupremo Dominio ne’ loro Stati. E ne pur fi fa parola delle Città della Chiefa Romana, perch’efTe erano ben fotto-pofte alla fovrana Signoria de gl’ Imperadori , ma efclufe dal Regno d’Italia. Si vuol in oltre offervare , che i Maeftri di Scuola dr allora altro non infegnavano, chela Gramatica, nome nondimeno , che abbracciava un largo campo, cioè oltre alla Lingua Latina anche le Lettere umane, lafpiegazion de gli antichi Scrittori e PoetèLatini, una qualche tintura delle fiere Scritture, colla giunta talvolta del Computo per intendere le Lunazioni, efimih altre '7~- conofcenze . Ci ha contato delle favole, chi ha fpacciato delle Univerfità di Arti e Scienze in que’tempi, come, oggidì, e ne ha. fatta