Anno DCIII. 9 un Libro ilampato nell’ Anno i 514. Scrive fra l’altre cofe elio Mo-rigia, che fi leggeva a i fuoi dì la Scrittura fatta da eiTa Regina nei giorno della Coronazion dei Figliuolo con quelle paiole: Offe/t gloriofiffuna Theodelinda Regina una cum l'ilio Juo A do al do Rege ipfa die. ,■ in qua in prccfentia Patris corona tu s ejl ibi, S aneto jo-hanni Patrono fuo de dono ( forfè de donis ) Dei, & de dotibus fuis. Aggiugne, che San Gregorio M. Papa mandò infinite Reliquie fiere ad eifa Regina per mezzo di Giovanni Diacono, e tuttavia fe ne leggeva il Catalogo colle feguenti parole: Hccc funi Olea fancla, quee temporibus Domni Gregorii Papce adduxit Johannes indignus & peccator Dormite Regime 7heodelindce de Roma in Modoètia. Reità tuttavia quello Catalogo originale, fcritto in papiro Egiziaca, che il volgo chiama corteccia d’alberi, nella Galleria Settala di Milano, & io lo pubblicai alle llampe (a). Quelli Olj furono prefi dalle^i^p*’rt Lampane accefe a i Sepolcri di que’Santi, o pure aveano toccato i ‘n^Anfcdòt. Sepolcri medefimi. Dice il Morigia, che furono polli, e fi confer- Latin. vavano tuttavia in San Giovanni "Batiila di Monza in una belli/lima arca di marmo dietro all’Aitar maggiore. Noi dobbiamo alla diligenza ed erudizione del Dottore Orazio Bianchi (¿), nelle An- (b) BUncus notazioni alla Cronica di Paolo Diacono, la figura delle tre Cero- j'Jiicaef' ne d’oro, che tuttavia fi confervano nel Telerò di Monza, La pri ■ pag. 460. ma è la celebre Ferrea, così appellata per un cerchio di ferro, che e inferito nella parte interiore, con cui fi fogliono coronare gl’Impe-radori, come Re d’Italia. L’opinione de Cittadini di Monza di quelli ultimi tempi è, che quel cerchio fia formato da uno de Chiodi della Croce del Signor noilro Gesù Criilo. Ma che gli antichi non conofcelTero punto quella rarità, credo di averlo dimoftrato nel mio Trattato della Corona Ferrea. La feconda Corona d’oro è chiamata per antica tradizione la Corona della Regina Teodelinda, ornata di fmeraldi, e pelante onde 14. e denari 19. .dalla quale pende una Croce d’oro gemmata di pefo d’oncie 15. e denari 7. La terza è la Coroaa d’ oro del Re Agilolfo, il cui pefo afeende ad oncie 21. e denari 12. dalla quale parimente fi mira pendere una Croce d’oro, anch’eifa gemmata, pelante oncie 24. e denari 14. La rarità maggiore di quella confiile nel ritener l’Ifcrizione fattavi dal medelìmo Re, confillente in quelle parole: * AGILVLF. GRAT. DI. VIR. GLOR. REX. TOTIVS. ITAL. OFFERET. sTO~. IOHANNI. BAPTISTAE. ' IN ECLÀ. MODIC1A, Non