accennata lettera a Coftantino, ed Irene : » Carolus Rex Fran-» corum , & Langobardorum , & Patricius Romanorum, per Tua » laboriofa certamina, eidem Dei Apoftoii Ecclefag ob nimium » amorem, plura dona perpetuo poffidenda, tam Provincias, quam » Civitates , feu Caftra , & cetera Territoria, imo & patrimonia, » quze a perfida Langobardorum gente detinebantur , brachio forti » eidem Dei Apoftolo reftituit, cujus & jure eife dignofcebantur «. Nella medeiìma maniera parla Eginardo nella Vita di Carlo Magno al Capo VI. Finis hujus belli juit fubacla Italia, & res a Lan-gobat'òorum Regibus ereptce , Had riano Romance Ecclejìce Reciori re-Jlitutce. E poiché la parola rejìituere, per fervirmi dell’autorità di S. Tommafo nella fua i. z. qucejl. 61. art. 1. niente meno par che iìa , che ftabilire di bel nuovo alcuno nel poiFeiTo, o dominio della fua cofa : Refìituere nihil ahud effe videtur, quam iterato aliquem Jlatuere in pojpffìonem, vel dominium rei fuce ; quindi può ben dedurli, che le Provincie finalmente, e le Città reftituite da Carlo Magno alla Chiefa Romana fpettaiTero alla medeiìma Chiefà, o per gius antico, o per volontario confenfo de’Popoli , i quali, come dice il Sigonio lib. 3. De Regno Italia, anno 727. feoffo il giogo dell’ enspio tiranno Leone Ifaurico, fin da quel tempo s’erano dati all’ impero del Romano Pontefice: atque ejut in omnibus rebus aucloritati obtemperaturos juraverunt. Aggiugne il medeiìmo Sigonio, che in quel tempo appunto Roma, ed il Ducato Romano da’Greci a cagion della loro ereiìa pervenne al Papa. Ma che ferve dilungarci su quefto particolare, fui quale uomini dottiflìmi han ferino graviflìme, ed eruditiiTime DiiTertazioni, colle quali han fatto chiaramente vedere, che fin dal tempo fuddetto i Papi hanno avuto un pieno, e continuato dominio su de’ loro Stati? Resta, che parliamo ora della donazione fatta da Lodovico-Pio , registrata preflo Graziano nel fuo Decreto al Canone : Eq& Ludovicus, Dii!:. 63. la quale è ftimata dal Muratori all’anno 817.. come un’ impostura nata nel Secolo XI. So, che il Pagi è del me» delìmo fentimento, che è quello appunto di Carlo Molineo Calvi-nifta, che fu il primo a metterla in dubbio, feguitato poi dal Volilo nel peitifero libro intitolato Lecliones memorabiles, & recondita -, e da Melchiorre Goldailo nel libro detto Rationale Conjlitutionuni Impzrialium. Ma quelli Autori fono ftati già baftevolmente confu* tati dal dottiilìmo Gretfero della Compagnia di Gesù, nel Capo 8. dell’Apologia per‘il Cardinal Baronio, e fopratutto dall’ Autore del libro intitolato : Il dominio temporale della Santa Sede fopra Li Città.