Anno DCCCII. 449 Re Defiderio, nella fteffa guifa pretendea, che Grimoaldo foffe fuggetto a lui. Rifpondeva Grimoaldo : Liber & ignenuus Jurn natus utroque parente ; Semper ero liber, credo , tuente Deo . A tali rifpofte montava Pippino in collera, e con quante forze poteva, di tanto in tanto paffava a fargli guerra. Ma Grimoaldo non fi perdeva di coraggio. Nè a lui mancavano buone truppe , e delle ben guernite Fortezze; e però fi rideva di lui. Tuttavia abbiamo da gli Annali de’Franchi, che in queft’Anno riufcìalRe Pippino di prendere la Città d’ Ortona nell’Abbruzzo (a). Conf}aicrif'1'' lungo aiTedio ancora forzò la Città di Lucerà o Nocera in Puglia a Bcrtìnianì. renderfi, e vi miiè guarnigione Franzefe , con darne la guardia a Guinigifo Duca di Spoleti . Grimoaldo, che non dormiva, da Francor. che feppe , che Pippino avea ricondotto a quartiere 1’ efepcito fuo, venne colle fue brigate fotto la medefima Città di Lucera, e dopo averla ftretta con affedio per alcun tempo , finalmente fe ne impadronì . Così cadde nelle mani di lui lo ffeffo Duca Guinigifo, il quale s’era infermato durante l’aiTedio , e fu da lui trattato con tutta onorevolezza. Accadde in queff’ Anno una Tcandalofa iniquità, di cui lafciarono memoria gli Annali de’Veneziani. Era flato eletto Vefcovo di Olivola Cartello (oggidì parte della Città di Venezia ) Cri/lo foro, uomo Greco , col favore di Giovanni Doge di Venezia, e per raccomandazione di Niceforo hnperadore. Ma ef-fendo in difcordia i Tribuni di Venezia col Doge, fenderò a Giovanni Patriarca di Grado , pregandolo di non volerlo confecrare . Non folo il Patriarca gli negò la confecrazione, ma lofcomunicò. A quefto avvifo andò sì mattamente nelle furie il Doge Giovanni, che prefo feco Maurizio Doge fuo Figliuolo , con una fquadra di navi e di armati volò contro la Terra di Grado , ed entratovi fen-za refiftenza, e trovato il Patriarca Tuggito Topra la Torre , da quella il precipitò al baffo. Il Sabellico (b), e Pietro Giuftiniano, Tcr> 00 Sabel-vono, effere proceduta l’uccifione del Patriarca , perch’egli avea sii. 9. ripreToi Dogi Tuddetti a cagione di molte loro iniquità . Rapporta il Cardinal Baronio (c) una Lettera Tcritta da San Paolino Pa- (c) Baron. in triarca di Aquileia a Carlo Magno, in cui gli dà avviTo d’aver ce- Annal• Ecc-lebrato un Concilio in Aitino . E poTcia Toggiugne: De Sacerdoti-bus ameni plagis impofitis , femique vivis rcliciis , vel certe Diabolico fervefeente furore per ejus fatellitcs ìnteremtis , non meum , fed vejlnn definitionis erit judicium &c. Egrediatur, fi placet , una de hac re per univerfam Regni veilri late di {fu farri Monar-Tomo.IV. F f chiam