384 Annali d’ Italia. Anno di Cristo dcclxxxiii. Indizione vi. di Adriano I. Papa 11. di Costantino Imperadore 8. e 4. d’ Irene Augufla 4. di Carlo Magno Re de’ Franchi e Longob. 10. di Pi pp ino Re d'Italia 3. REsto’ fommamente fconfolato in quefl’Anno il Re Carlo per la morte immatura della Regina Ildegarde, Moglie fu.a dilettiiiima, che in età di ventifei anni finì di vivere nell’ultimo dì d’Aprile , e da alcuni, fecondo la facilità d’ allora , fu regiflrata nel Catalogo de’ Santi. Lafciò eifa dopo di fe tre Figliuole, e tre Figliuoli viventi , cioè Carlo primogenito deilinato ad eifere Re di Francia, Pippìno già Re d’Italia, e Lodovico già Re d’Aquitania. Mancò eziandio di vita la Regina Berta , Madre di Carlo Magno nel dì 11. di Luglio. E perciocché eifo Carlo era Principe poco inclinato alla Continenza, non andò molto , che prefe un’ altra Moglie , cioè Fajlrada. Tornarono ancora in queil’Anno a ribellai!! i Saifoni ; ma l’invitto Re in due Battaglie talmente gli fnervò e confufe , che da lì innanzi pareva, che non doveife più venir loro voglia d’ alzare il capo contra di lui . Col Padre Cointe fi può riferire all’Anno prefente l’Epiflola fettantefima quinta del Codice Carolino , nella quale Papa Adriano efpone a Carlo Magno , come Eleu-terio e Gregorio Cittadini di Ravenna non voleano aver fopra di fe Giudici in quelle parti, commetteano enormi prepotenze contra de’ Poveri, vendendoli fpezialmente per ilchiavi a i Pagani. Aggiugne , che colloro menando feco una mano difgherri , aveano commeifo varj omicidj , e maffitnamente in una Chiefa in tempo della Meifa uno di que’ briganti avea malamente ferito un povero innocente. E poiché efìi ben conofeeano , che il Papa non (offrirebbe così inique operazioni , fenza chiederne a lui licenza , s’ erano portati in Francia per reclamare contra d’elfo Papa, e sforzarfi di fdr na-feere delle zizanie fra il Re Carlo e il Romano Pontefice , non riflettendo, che i Fedeli di San Pietro fono parimente Fedeli del Re de’ Franchi, e i nemici di San Pietro tali fono ancora del Refleffo. Però il prega di non ammettere queili malvagi, ficcome nemici fuoi, e di San Pietro , e di volerli mandare a Roma, affinchè fieno pro-cefiàti, e refli illefa, ed ^libata l’oblazione di quegli Stati, fatta