XI nota al Tom. IV. di Anaftafio, alla vita del fuddetto Papa Giovanni VII. dove fi parla della rertituzione fatta dell’ Alpi Cozzie alla Chiefa Romana, così fcrive: Non hcec fu.it donatio mafjce alicujus, aut junti. , aut horti, aut oliveti .... fed donatio ingentis traclus ter-rarum a Gallicis fìnibus per Allobrogos & excurrentis in Romanam Provinciam. Parimente non ha luogo ciò, che dice il Muratori all’ anno 717. di Gregorio II. cioè che per ripigliare il Cartello di Cuma , dipendente dal Ducato Napoletano, occupato con frode da i Longobardi del Ducato Beneventano fotto il Duca Romoaldo II. è molto credibile , che /’ Imperatore avejfe raccomandata la difefa de fuoi dominj in Italia al fuddetto Pontefice. Quafi che il Cartello di Cuma, e molti altri luoghi d’Italia, non appartenertene al dominio temporale della Chiefa Romana. Che Cuma appartenefle al Papa, fi deduce da ciò che ne fcrive Anaftafio nella vita di Gregorio, e da quello che efpreflamente ne hanno detto Autori celebri erteli , e tra erti il Pagi nella vita di erto Gregorio II. al n. VI. dove cita ancora Paolo Diacono lib. 6. c. 40. qui nos edocet, Cafirumil-lud fuiffe Cafirum Cumanum, quod Beneventanus Longobardorum Dux Ecclefice eripuerat. Che poi non folo fui principio dell’ ottavo fe-colo, in cui vifle Gregorio II. ma ancora nel fine del fefto, in cui reggeva la Chiefa univerfale S. Gregorio Magno, e in Roma, e in molte altre Città d’Italia averte il Papa e giurisdizione, e po-deftà civile, e dominio temporale, fi potrebbe dedurre dalle varie incontraftabili teftimonianze, che su quello particolare adduce il celebratiflìmo Tommafini, Autore Francefe nella fua vecchia, e nuova difciplina della Chiefa, Par. 3. lib. 1. cap. 27. eh’è, De Dominiis, Principatibus , Ducatibus Ecclefice datis, fceculo fexto , feptimo , & oclavo . Non pare altresì a molti furtìrtente 1’ opinione del Muratori, ove in più luoghi di quefto Tomo , e fpecialmente all’ anno 755. vuole, che ne’ tempi barbari, e molto più nel fecolo ottavo, il nome di Repubblica Romana fignifìcafle , non già il Popolo Romano foggetto alla podeftà civile del Papa, ma il Romano Impero. Fu di quefto fentimento ancora il Cointe , ma fu bravamente confutato dall’ eruditirtimo Monfignore Domenico Giorgi in una fua annotazione al Cardinal Baronio dell’ edizione di Lucca tom. 12. anno 743. pag. 669. ove riferifee una celebre autorità di Stefano II. Papa nella fua lettera 8. del Codice Carotino, ferina a Pippi- Segufium Bobbium ufque,