Annali d’ Italia: Arcivefcovo Teodoro fu chiamato a Roma dal Pontefice Agatònè per aifiilere al Concilio Romano , e ch’egli rinunziò alla pretenfion. dell’ Autocefalia , e che con Papa Leone fucceiTor d’Agatone fece un accordo, per cui rellava dichiarato , che gli Arcivescovi di Ravenna non fi fermaiTero più d’otto giorni in Roma al tempo della loro confecrazione ; nè avellerò altra obbligazione d’ andar’ altre volte a Roma, ballando , che mandaffero ogni anno colà ad inchinare il fommo Pontefice , e a riconofcere la Tanta Sede, uno de’Sa* cerdoti. Agnello Storico , pieno di fiele contro la fuperiorità de’ Papi, va lacerando la memoria di queilo Arcivefcovo Teodoro-, ma fors’ egli non ebbe altro reato , che quello d’ aver adempiuto il fuo dovere verio la Sede Apollolica , e rinunziato alla matta pretenfio-ne dello Scismatico Mauro fuo Antecedore. Già abbiam veduto di fopra all’ Alino 666. che Gregorio Efarco d’Italia era fucceduto a (a) Hìerony- Teodoro Calliopa in quell’ impiego . Girolamo Roifi (a), che non avvertì nella ferie de gli Efarchi il fuddetto Gregorio, avendo poi venn. i. 4. trovato, che nell’Anno precedente Teodoro Efarco acquetò la fol-levazion del Ciero di Ravenna contra del loro Arcivefcovo, s’immaginò , eh’ elfo Teodoro Calliopa continuaife nel governo fino a quelli giorni. Ma quello Teodoro fu diverfo dal Calliopa, e non già empio, come il Calliopa. Confeifa lo Storico Agnello, che egli edificò in Ravenna il Moniilero di San Teodoro vicino alla Chiefa di San Martino Confeifore , chiamata Ccelum aureum, e già fabbricata dal Re Teoderico. Donò tre Calici d’oro alla Cattedrale . Alzò unitamente coll’ Arcivefcovo Teodoro la Chiefa di San Paolo, che era divenuta Sinagoga de’Giudei. Pofe fopra l’Altare di Santa Maria alle Blacherne un Padiglione di Porpora preziofiffi-ma, dove fi mirava effigiata la creazione del Mondo. Aveva egli in ufo ogni dì di vifitar quella Chiefa, ed in effa fu dipoi feppelhto infieme con Agata fua Conforte. Sotto queilo Efarco, perattella-to del medefimo Agnello, cominciò a farli conofeere in Ravenna Giovanniccio, così chiamato per la picciola fua itatura . Morì all’ Efarco Teodoro il fuo Segretario , ed eiTendo egli perciò in affanno, perchè non fapeva dove trovar perfona eguale, atta a fcrlvere le Lettere Imperiali, gli fu da alcuni Ravennati indicato, efom-mainente lodato quefto Giovanniccio , come uomo di gran fapere, di rara onoratezza e prudenza , nobile di nafcita , e che aveva un bel carattere . Sei fece venir davanti; ma guatata la di luipiccio-lezza, e la fparutezza del volto , fe ne rife in fuo cuore, e dilfe a que’Nobili Ravennati , che 1’ avevano inirodotto : E, quejli il fug-