Anno DCCLXIX. 341 Stefano a Carlo Magno, e da quanto ancora ha Anaflafìo, che erano fatte iilanze al Re Defiderio da elio Papa per la reftituzione delle Giuftizie di San Pietro, cioè di Allodiali, rendite e diritti, che appartenevano alla Chiefa Romana nel Regno Longobardico. Notizie tali hanno fervito al Cointe , al Mabillone, e al Pagi, per credere , che il Re Defiderio non le avelie interamente reftituite, finché vi ffe Papa Paolo, con rapportare per tal cagione alcune Lettere d’effo Pontefice Paolo , dove fi tratta delle Giuftizie fuddette, a gli Anni 766. e 767. le quali fono fembrate a me fcritte alcuni anni prima. Seguito nondimeno io a credere, che Defiderio aveffe, vivente Papa Paolo, foddisfatto al fuo dovere , perchè da varie Lettere del medefimo Pontefice fi raccoglie, che era ftabilita buona a-micizia fra lui, e il Re luddetto; e il Pontefice Paolo ricercava aiuto da Defiderio contra le ininaccie de’Greci. E perciocché Pippino Re di Francia nella Lettera Trigefima aveva efortato il medeiìmo Re a mantenere una buona pace ed amicizia col Re Defiderio, ri-lpofe Papa Paolo d’effere pronto a farlo, purché ancora Defiderio in vera dilezione & fide, quam veflrce Excellenticz, & fernet# Dei Romance Ecclefice fpopondit, permanferit, e più non diiTe di voler confervars quella armonia, fé il Re farà reflituzione de i Beni frettanti a San Pietro. Anzi ficcome s’è veduto di fopra, lo fteffo Papa Paolo nella Lettera vigefima fella confeifa di avere ricevuto le Giuftizie de partibus Beneventanis atque Tufcanenfibus. Nam & de Ducatu Spoletino , noflris vel Longobardorum Miffis illic adirne exifientibus, ex parte Juflitias fecimus, ac recepimus. Sed & reliquas , quee remanferunt, modis omnibus pieni [fi me inter partes facere fludent. Il perchè fe fotto Papa Stefano Ili. s’odono risvegliate pretenfioni di Giuftizie ufurpate alla Chiefa Romana, pare ben più probabile, che sì fatte ufurpazioni fieno non già le antiche, ma bensì nuove e diverfe dalle antecedenti, cioè fuccedute, mentre la Cattedra di San Pietro fi trovava occupata dal fallo Pontefice Coftantino, e Roma involta in molti fconcerti. Fors’anche non v’ ebbe parte Defiderio, ma folamente i Duchi di Benevento e Spoleti. Intanto nè pure in quell’Anno potè godere Roma della fua quiete. Se vogliam credere ad Anaflafìo (a) Bibliotecario, o (a) Anajìafi chiunque fia l’Autore della Vita di Stefano III. Papa, perchè Cri- ¡nSteph. IH-ftoforo Primicerio, e Sergio Secondicerio fuo Figliuolo andarono al Re Defiderio a fare iftanza per le Giuftizie di San Pietro, il Re fe la prefe fieramente contra di loro, e macchinò la lor rovina. Pertanto guadagnò Paolo Afiarta, o fia Afiarta Cameriere del Papa, Tomo IV. Y 3 per