Annali d’ I t a l i a: (a) Dandu-lus in Chr. Tom. 12. Rer. Italie. (b) Daran. Annal. Eccl. (c) Antiquität. Italie. Différa'. XVIII. (d) Sigon. de Regn. Italici l. 2. (e) De Rubels Monument. Eccl Ajuilejcnf. cap.34. ftumati i Re Longobardi, benché non tutti Cartolici. Sotto quell’ Anno mife Andrea Dandolo (a) , e dopo lui il Cardinal Baronio (b) 1’ affunzione di Primigenio Patriarca Gradenfe . Per maneggio de’ Longobardi era flato eletto Patriarca di Grado (tuttoché quell' ifola folle iuggetta all’Imperadore ) Fortunato, il quale non meno del Patriarca di Aquileia rifpettava il Concilio Quinto Generale. Scoperto , che fu ilfuo cuòre Scifmatico , il Clero di Grado , e i Vefco-vi dell’ litri a fedeli ed uniti colla Chiefa Romana fi follevarono contro di coitui, di maniera che non veggendoli egli iìcuro , e temendo , che l’Efarco di Ravenna non mandaiTe un dì a farlo prigione : dopo avere fvahgiata quella Chiefa di tutti i fuoi vaiì ed arredi più preziofi, e ratto lo fteifo a varie Chiefe Parrochiali e Spedali dell’litria , fe ne fcappò con tutto quel Teforo a Gormona , Ca-ltello del Friuli lotto il dominio de’ Longobardi . Portatone 1’ avvi-fo a Papa Onorio , immediatamente elelfe Vefcovo di Grado Primigenio Suddiacono, e Regionario della fanta Chiefa Romana, e lo fpedì colà ornato del Pallio Archiepifcopale , e con una Lettera, che è interamente riferita dal Dandolo , e dal Cardinal Baronio. Ma nell’ edizione da me ( c) fatta del Dandolo , quella Lettera , fecondo il teflo della Biblioteca Ambroliana, è data XII. Kalendas Martias , Heraclii Anno XVIII. E però fe quella data fi ha da attendere , 1' elezione di Primigenio dee appartenere all’ Anno 628. in cui appunto la riferì il Sigonio (d) , e dopo il Padre de Rubeis(e), In effa Lettera parla il Papa della CrifliamJJìma Repubblica. Immaginò il Cardinal Baronio , che voleife dir della Veneta. Chiaro è, che tal nome fignifìcava allora il Romano Imperio , ed io altrove P ho dimoilrato. Soggiugne pofeia il Dandolo, che Primigenio fi itudiò , per quanto potè, di muovere il Re de’Longobardi a far reilituire allafua Chiefa ilTeforo involato , ma tutto indarno probabilmente perchè paifava poca intelligenza fra il Re Arioaldo , e Tafone Duca del Friuli, ne’cui Stati s’era rifugiato lo Scifmatico ladrone . Però il Patriarca Primigenio fpedì un fuo Apocrilario ad Eraclio Auguilo , con rapprefentargli il rubamento fatto alla fua Chiefa , e che i Longobardi aveano fottratto, e cercavano di fot-trarre dalla fua ubbidienza i Vefcovi fuffraganei. Allora il piifTirno Imperadore , non potendo far altro , gli mandò tanto oro ed argento , che valeva affai più di quel ch’era (lato tolto alla di lui Chiefa. In quefti tempi il Patriarca di Grado era anche Vefcovo delle Ifole circonvicine, coll’ union delle quali a poco a poco fi componeva, e il andava aumentando la nobiliifima Città di Venezia. Al fud-