57 6 Annali ds Ita l>i aÌ pino II. e Carlo -, e una parte di que’ Popoli avea già acclamato per Re lo fteffo Pippino II. perchè primogenito del Re defunto :V altra parte fi trovò favorevole al Re Carlo . Perciò i’ Imperador Lodovico per Softer.ere gl’intereffì dell’amato Figliuolo, muffe Tarmi nell’ Autunno contra del Nipote Pippino , preSequalche fortezza, e tirò nel fuo partito alquanti di que’ Nobili. Ma Tefercito fuo infeftato dalle febbri, e faticato dalle (correrie de gli Aquitani, . giacché cominciava ad inaSprirfi la ftagione , Stimò meglio di riti-* (a) Aflrono- rarfi , e di paffare a5 quartieri di verno . Si sforza 1’ Autore \ a ) del-1 Ludovici ‘a^a Vita di Lodovico Pio d’inorpellare quefta Sua fpedizione contro i ph■ d’uti fuo Figliuolo , con dire, che non erano atti al governo i due Figliuoli di Pippino per la loro età , e che que’Popoli tumultuanti aveano bifogno d’un buon braccio per effere regolati.. Ma niuno lafcerà di conoScere e di dire , che non fa onore alla memoria di quefto Imperadore T aver voluto Spogliare de’lo.ro Stati e di-j ritti que’Principi , per ingrandir maggiormente il proprio Figliuolo Carlo, già provveduto di una nobiliffima porzione di Stati. Il troppo amore, ch’egli portava a quefto fuo Beniamino, gli dovette ben chiudere gli occhi e gli orecchi , per non vedere nè ascoltare in tal congiuntura le leggi della Giuftizia . (b) Dandui. Dalla Storia di Andrea Dandolo (¿) impariamo, che circa jom‘r™lc°' quefti tempi Pietro Doge di Venezia, deiìderando di far dismetto/-. Italie, tere a gli Sciavi, o vogliam dire a gli Schiavoni abitanti nella Dalmazia , il brutto meftiere della Pirateria, colla fua flotta andò a trovarli, e gli riufeì di conchiudere col Principe loro un trattato di pace . Paffato dipoi alle Ifole di Narénta , confermò la precedente lega con Drofaico Duca di quella contrada : dopo di che con gloria fe ne tornò a Venezia..Ed appunto arrivato da lì a poco ad effa Venezia Teodoiìo Patrizio, fpedito , come dicemmo poco fa, da Teofilo Imperadore de’Greci, a nome dell’ Augufto medefimo, dopo aver creato il fuddetto Doge Pietro Spatario Imperiale , gli fece iftanza di un gagliardo armamento per mare contra de’Saraceni . Seffanta furono le navi da guerra, che in tal congiuntura i Veneziani armarono con paffare fino a Taranto, dove trovarono Saba Principe di que'Saraceni con un formidabile efercito . Vennero alle mani con coloro i Veneziani y ma Soperchiati dall’ eccef-fivo numero degl’infedeli, quafi tutti vi reffarono o morti o prigioni. Infuperbiti per quefta vittoria quegl’ Infedeli, colla loro Armata navale vennero fino in Dalmazia , e nel fecondo giorno di Pafqua avendo preSa la Città di AuSera, la diedero alle fiamme.