Anno DCCCX. 475 Monarca. Chi foiTe Moglie di Pippino , non è giunto a noftra notizia , ma pare indubitato ch’egli l’avelie. Abbiamo da Eginar-do (a), ch’egli lafciò dopo di sè un Figliuolo appellato Bernardo , (a) Epn-a lui nato da una concubina per atteftato diTegano,e cinque Fi-gliuole , cioè Adelaide , Atala , Gundrada , Bertraide, e Tedrada . Magni. Ora il buon Carlo Magno accolfe con amore paterno la tenera prole lafciata dal Figliuolo; efaltò Bernardo, lìccome vedremo, con farlo Re d’Italia; e le fueSorelle fece allevare in Corte fra le fue fteffe Figliuole . Era pure mancata di vita in queft’ Anno nel dì 6. di Gennaio Rotrude Figliuola del medefimo Imperadore, quella , che già contraife gli Iponlali coll’Imperador de’Greci Coflanti-no Figliuolo d’Irene. Lafciò anch’ella per teftimonianza de gli Annali Bertiniani , un Figliuolo per nome Lodovico , ma illecitamente da lei meflo alla luce, non potendoli già negare , che la felicità , compagna in tante imprefe di Carlo Magno , non 1’ abbandonai^ per conto delle fue Figliuole . E non fenza colpa di lui, per confezione del medefimo Eginardo , che parlando d’effe , così fcri-ve : Qj-icc quum pulcherrimce effcnt, & ab ¿s* plurimum diligcren-tur , mirum, quod nullam earum cuiquam ant fuorum aut extero-rum nuptum dare voìuit. Sed omnes fecum ufque ad obitum futini in domo fua retinuit, dicens , fe earum contubernio carere non poffe. Però feco le conducea , ovunque andava , ed anche alla guerra : fenza por mente, che non gli mancavano in cafa , e feco cavalcavano de gli altri, ma dolci , nemici, contra de’quali non fapeano combattere effe fue Figliuole. D ede ciò motivo di molte dicerie al Popolo; e Carlo con difinvoltura diffùnulava tutto , comelè mai non foffe nato , o non aveffe forza il fofpetto della loro imprudente condotta. Seguitano gli Annali de’Franchi adire, che in quelF Anno i Mori della Spagna , avendo da tutto il lor paefe raunata una potente flotta di navi , paffarono prima in Sardegna , e pofcia in Coriìca . Può effere , che nella prima non trovaffero i lor conti ; ma nella feconda , giacché non v’ era prefidio di milizie atto alla di- ([,) Theo-fefa, riufcì loro d’impadronirfene per la maggior parte con danno phanes in e vergogna del Criftianefìmo . Intanto Niceforo Imperador de’Gre- ^on^na/es ci, che per teftimonianza di Teofane ( b ) ogni dì più andava imper- Frane. NU-verfando contra de’ fuoi Popoli , udir i la guerra inolia dal Re Pip-tenfei> pino a ì Veneziani , e che la Città di Venezia era fiata dall’armi Sancir* Franzefi occupata, fpedì Arrido Spatario , fuo Ambafciatore al Ben,mani. medefimo Re (c) . Ma avendo quelli trovato , che Pippino era paf-fato al paefe de i più , andò oltre, per trattare coll’ Augulto Car- Francar,' Io ,