Anno DCCLXX. 345 Anno di Cristo dcclxx. Indizione vili, di Stefano III. Papa 3. di Costantino Copronimo Imper. 51. e 30. di Leone IV. Imperadore 20. di D e s 1 d e r 1 o Re 14. di A D E l gì s o Re II. E Rano già inforti nuvoli di difcordia tra Carlo Magno, e Car-lomanno Re fuo Fratello, dandoli ben’a conofcere, che con fondamento fu detto Rara cjì concordia Fratrum. Per riconciliar- li infierne, fi moife la comune lor Madre Berta , appellata da altri Bertfada , che portatali a Carlomanno , maneggiò con lui la concordia. E perciocché era imminente anche la guerra contra di TaJJilone Duca di Baviera , il quale infuperbito non volea ricono-feere per fuo Sovrano il Re Carlomanno, e la facevapiuttoito da Re , che da Duca: fi adoperò la faggia Regina per impedire ancora un sì fatto incendio . Prefe motivo Papa Stefano III. dalla buona armonia rimelTa fra i due Re Fratelli di fcrivere loro la Lettera Quadragefima fettima del Codice Carolino , in cui fi rallegra con eiiì per tale riconciliazione, augurando loro la continuazione e 1* accrefcimento della pace e dell’amore fraterno. PaiTa dipoi a pregarli di voler impiegare i loro ufizj,« perchè la Chiefa di San Pietro abbia interamente le fue Giuitizie, e di adoperare ancora la forza contra de’Longobardi : altrimenti ne renderan conto nel Tribunale di Dio . Non nomina egli il Re Defiderio, ma per quanto fi ricava dalla Vita del fuo fucceifore Adriano (a), Defiderio avea (a) Anaflaf. promeifo e giurato fopra il Corpo di San Pietro di fare reftituire le Giuitizie della Chiefa di Dio, e poi nulla aveva attenuto della fu a ni. i. Vita parola. Abbiamo nondimeno dalla Lettera Quadragefimaquarta del luddetto Codice Carolino fcritta , non so fe nel prefente, o nel fuifeguente Anno da Papa Stefano alla Regina Berta , e al Re Car- lo Magno , par rendere loro grazie del buon fervigio preitato da Iterio lor MeiTo, fpedito nel Ducato Beneventano, perchè colla fua premura avea la Chieià Romana ricuperati de i Beni in quelle parti, fenza che il Papa vi dica altra parola di Defiderio , o fi lagni di lui. Siccome s’ ha da gli Annali de’ Franchi, pafsò la Regina Berta dalla Baviera in Italia e a Roma, e di là venne ad abboccar^ con effo Re Defiderio,, e a trattar deU’accafamento di Gifila, o fia