Anno D C C L X X I. ? 51 fuo Cognato, per timore, ch’egli non metteile le mani addoffo a i Tuoi Figliuolini, e con fargli Cherici non li privaffe della fperanza dell’ eredità paterna : fe ne fuggì in Italia , e ricoverofli lotto la protezione del Re Defiderio , con influir poi fenza penfarvi alla di lui rovina. PaiTano gli Scrittori Franzeiì con difinvoltura quefta azione di Carlo Magno, come fe foife cofa da nulla l’avere ufur-pato a’fuoi Nipoti un Regno, che per tutte le Leggi divine ed umane era loro dovuto, con avergli anche dipoiperfeguitati. Ma la venerazione, che fi dee alla Verità , più che a Carlo Magno , vuol bene, che noi riguardiamo , come un effetto della fmoderata fua Ambizione l’aver trattato così i Principi fuoi Nipoti. Certo per azioni tali egli non fi acquiftò nè meritò il titolo di Grande, giacché niuna buona ragione ci fi prefenta per ifcufar lo fpoglio Tatto a que’ Principi pupilli , e sì ftretti a lui per vincoli di fangue . Seguitò fino al prefente Anno Michele ufurpatore della Chiefa di Ravenna a tenerla con braccio forte . Anaftafio (a), o chiunque ferif- (a) Anapf. fe la Vita di Stefano III. fcrive , che cuftui fi fofteneva coll’ appog- ly^ph'll!' gio di Defiderio Re de'Longobardi, e che per guadagnarfi la di lui protezione , fpogliò di tutti gli ornamenti prezioiì quella Chiefa , e ne fece a lui un regalo . Gli mandò il Pontefice più Lettere eMef-faggieri, per indurlo a defiftere da quefti facrileg] ; ma egli più che mai collante teneva occupata quella Cattedra. Finalmente venuti gl’inviati di Carlo Re di Francia,ed infieme con quei del Papa arrivati a Ravenna , tanto differo e fecero , che que’ Cittadini, prefo il fuddetto Michele l’inviarono ben legato a Roma. Dopodiché tornarono ad elegger? per Atcivefcovo Leone , il quale dovea ef-fere flato rimeffo in libertà , ed incontanente col fuo Clero fi portò a Roma , dove ricevette dal Papa la confecrazione, ed ebbe il pacifico poffeffo della fua Chiefa. Ma fa ancora quello fatto intendere , che poca forza dovea avere in quefti tempi il Romano Pontefice nella Città di Ravenna e in Roma, da che abbiam veduto efercitati fenza riguardo alcuno a lui gli atti fuddetti. Abbiamo poi da Teofane ( b ) , che Irene Moglie di Leone IV. Augufto die- (b) Theoph. de alla luce Cojlandno, che fu pofeia Imperadore , e del quale ln ChronoS-avremo occafion di parlare , andando innanzi. Anno