Anno DCCLXXX1V. 3 87 fpedir ordini, affinchè nefia fcacciato coftui, e reftino intatti i Hoftrì territorj mediante la di lui Regale difefa . Di quefto Gara-manno gloriofo Duca , Alejfo jedehjjimo del Re Carlo , è parlato anche nella Lettera Settantefima fettima del Codice Carolino, con apparire, eh’ effo Re Carlo i’avea inviato , per correggere molti abuiì,e maffimamente il mercato, che fi faceva de gli Schiavi Criftiani. Aggiugne, che Giovanni Monaco aveva avvertito efiò Re di non permettere, che i Vefcovi andafferoalla guerra: abu.o già introdotto in Francia; ed anch’egli il prega di emendarlo, dovendo i Vefcovi attendere alle orazioni e al governo fpirituale de’ Popoli, e non già maneggiar armi terrene, nè veftire l’usbergo. Finalmente parla d’una Rivelazione, o vifione vantata da eilo Monaco, e notificata al Re , con dire d’aver veduto i Cieli aperti, e la deftra di Dio , e una gran torre , egli Angeli , che feen devano dal Cielo , con altre femplicità, che aveano voga ne'Se-coli ignoranti, de’quali ora parliamo, ma che per tali fi conofce, che furono giudicate e riprovate non meno dal faggio Pontefice , che dal ben avveduto Re Carlo. Bifognò poi, che in queft’Anno ancora il medefimo Re impiegaffe le fue armi contra de’SafToni (a), (a) Armai. perchè fecondo il loro coftume erano tornati aribellarfi. Entrò egli Ltl~ con gran potenza nelle lor terre, mettendole a facco ; e fpedì Car- io fuo primogenito con un altro efercito contra de’Popoli della Veft-falia, e riufeì pofeia a quefto giovane Principe di dar loro una rotta , ma non già di metter fine a i torbidi di quell’inquieta gente . Anno di Cristo dcclxxxv. Indizione vili, di Adriano I. Papa 14. di Costantino Imperadore 10. e 6. d’ Irene Auguila 6. di Carlo Magno Re de’Franchi e Longob. 11. di Pippino Re d’Italia 5. DIedero occafione di grande allegrezza in queft’Anno alla Chiefa Romana, e allo zelantiffimo fuoPaftore, le Lettere a lui fcritte dal Regnante Imperadore de’Greci C ojìari tino , e dall’ Augufta Irene fua Madre , per invitarlo in Oriente ad un Concilio Generale, dove fi decideffe della difputa intorno all’onore delle facre Immagini. Dopo tanti anni, che gl’Imperadori le per- B b 2 ^ fegui-