Anno D C L X X X. 165 di j e Bertarido, ficcome Principe vecchio, e di molta fperienzà, fcor^eva , che vedendoli Tempre più potente Alachi, potrebbe un giorno coftar caro al Figliuolo quello accrelcimento di potenza. Yè* dremo a luo tempo, ch’egli non s’ingannò neTuoi timori. Fabbricò in quelli tempi efio Re Bertarido nella Città di Pavia la Porta vicina al Palazzo, chiamata Platinenfe , o Palàtinenie, opera di lùntuofa, e mirabile llruttura , per quanto comportava il fapere di quelli tempi, che era troppo declinato dal buon gullo de'laggi Romani. Secondo i conti di Camillo Pellegrino , diede fine a’-l'uoi giorni in quell’Anno Grimoaldo II. Duca di Benevento, e a lui fuc-cedette in quel Ducato Gifoifoiuo minor Fratello , il qual ebbe per Moglie Vimberta, o fia Guimberta , che gli partorì Romoaldo II. Scrive in fatti Paolo Diacono (a), ch’egli tenne quel Ducato fo-la mente ire Anni. Ma difcordando quella Cronologia da A n alla- Xom. '-4.' fio Bibliotecario , ne parleremo all’Anno 702,-. Anno di Cristo DCLXXXI. Indizione IX. di Agatone Papa 4. di Costantino Pogonato Imperadore 14» di Bertarido Re 11. di Cuniberto Re 4, FUrono ripigliate nel dì 12. di Febbraio del prefente Annò le Selfioni del Concilio fello Generale in Collantinopoli (¿) . Macario Patriarca d’Antiochia era il principal follegno del partito de’ Monoteliti. Collui avea prodotto una gran filza di palli prelì da i Santi Padri , per provare una fola Volontà in Crillo nollro Signore . Ma avendo reclamato i Legati di Papa Agatonè , cioè Teodoro , e Giorgio Preti , e Giovanni Diacono con dire, che que’palli o erano adulterati, o mal intelì, perchè llaccati da altre neceifa-rie^ parole , o pur detti della Volontà competente alla Trinità San-tilììma, ma non già al Figliuolo di Dio incarnato : veramente alle pruove comparve , che così era . Fu dipoi prodottala Lettera di Papa Agatone , trovati i palfi de’Santi Padri ineflà addotti per chiaramente comprovanti le due Volontà in Crillo; e però Giorgio Patriarca di Collantinopoli, che dianzi era in lega con gli Eretici, ravvedutoli a quella luce, con tutti i luoi Suffraganei li dichiarò pef la dottrina della Santa Romana Chiefa . Macario Antiocheno llette fermo, e pertinace nella credenza de’Monoteliti ; e però fu L i depo1-