Anno DCVII. *9 tronto fatto al Re di Spagna. Se crediamo a Leone Oftienfe {a ) , (a) Leo 0-fotto il fuddetto Bonifazio HI. Papa, e circa quelli tempi, Faujìo Monaco difcepolo di San Benedetto, mandato già con San Mauro cap'l. nelle Gallie tornò a Roma dove fcriffe la Vita del medefimo San Mauro. Altri pretendono, ch’egli vernile a’tempi di Bonifazio IV. Ma noi non abbiam quella Vita tal quale fu fcritta da lui. Anno di Cristo dcviii. Indizione xt di Bonifazio IV. Papa i. di Foca Imperadore 7. di A G I L O L F o Re 18. L’Anno V. dopo il Confolato di Foca Augusto. DO p o eiTere ilata vacante la Chiefa Romana per dieci Meli e varj giorni, fu pollo nella Sedia di San Pietro Bonifacio IV. adì 25. d'Agollo. L’infigne Tempio di Roma , appellato anticamente il Panteo, perchè dedicato a tutti gli Dii della Gentilità, ed oggidì chiamato la Rotonda , fabbrica maravigliofa ¡, fatta per ordine di Marco Agrippa a i tempi di Augullo , e che anche oggidì iì mira con illupore da gl’ intendenti , avea fino a i tempi di quello Pontefice mantenuta nel fuo feno la fuperilizione Pagana con ritenere le Statue di quelle falle Divinità. O in quell’ Anno , o pure nel fuffeguente , tanto fi fludiò il fuddetto Papa Bonifazio, che l’impetrò in dono da Foca Imperadore (¿). Ciò fatto , ne levò egli tutte le fordidezze del Paganelìmo , e ridotta quella Balìlica Bomfac. v. al culto del vero Dio, la confecrò a lui in onore della lantiflima Vergine Madre , e di tutti i Martiri , e lo ilelfo Imperadore la dotò anche di molti beni. Ma fe Foca per tener contenti, e ben affetti al fuo Imperio i Romani, ufava della fua liberalità verfo di loro, e del fommo Pontefice , feguitava bene in Oriente ad efercitare la fua crudeltà . Ed intanto i Perfiani andavano facendo nuovi progref-fi colla rovina dell’Imperio Romano. Già aveano prefa T Armenia e la Cappadocia * con ifconfiggere 1’ Armata Imperiale . Impadronitili poi della Galazia e della Paflagonia , arrivarono fino a Calce-done , cioè in faccia di Coilantinopoli, mettendo a facco tutto il paefe . Quelli furono i frutti del matto Popolo Greco , che per non voler fofferire un Principe con qualche difetto, amarono piuttoflo d’avere un Tiranno , atto bensì ad incrudelir contra le vite de’proprj ludditi* ma non già a ripulfare i nemici eflerni. B 2 Anno