Anno DCXLI. 89 nelle Ifole adiacenti, dove anch’egli pofe la Tua relìdenza , e che eli luccedette Maurizio, il quale col confenfo del Patriarca Gra-denfe,e del Popolo, ottenne un Privilegio dal fuddetto Papa Severino . Mi finché non lì producano documenti , che comprovino tante azioni fatte da quello Papa nel Pontificato di due foli Meli , farà a noi lecito di foipendere qui la credenza non già del fatto, ma del tempo di quello fatto. S’ egli è poi vero ciò , che Paolo Diacono racconta di Arlchi , o Ila di Angifo Duca di Benevento , cioè eh’ egli dopo cinquant’ Anni di governo lafciò di vivere: bifogna ben dire , che morilfe vecchio . (a) Rellò fuo SucceiTore e Duca Alone {a) Pauius fuo Figliuolo, ma di teila poco atta a regger Popoli . Perciocché ]'*l‘2Con“s avendolo Arigifo fuo Padre molto dianzi inviato a Pavia, per inchi-nareil Re Rotarì, egli nel viaggio volle vitìtar l’Efarco, e vedere le grandezze di Ravenna . Ora comunemente fu creduto , che i Greci in tale occaiìone gli delTero una bevanda , per cui talora an» dava fuori di sé, e da lì innanzi non fu mai fano di mente . Arigifo prima di morire raccomandò al Popolo Radoaldo , e Grimoaldo Figliuoli di Gifolfo già Duca del Friuli, rifugiati preli'o di lui, con agriugnere, che erano anche più idonei al governo , che non era fuo Figliuolo: fegno , che l’elezion di que’Duchi dipendeva dal Popolo, eia confermazione apparteneva al Re de’Longobardi. Anno di Cristo dcxlii. Indizione xv. di Teodoro Papa 1. di Costantino , detto Costante , Imper. z. di R o t a r 1 Re 7. DOvrel qui io notare il Confolato di Cojìantìno, o fia Colante Augullo, prefo nell’ Anno prefente , e profeguire di-ilinguendo ì fuiTeguenti col Pojl Confulamm. Ma perchè li feorge orarmi di niuna conseguenza un tal rito , me ne difpenferò in avvenire. EiTendo rotta la Tregua fra i Romani e Longobardi , iìc-come a'obiam detto , e continuando il Re Roiari le fue conquiìle,, If.icco Etarco di Ravenna unì quinte foldatefche potè per alTalire il dominio de'Longobardi , e farli delittore da ulteriori progreffi. Venne dunque a dirittura alla volta di Modena, che era allora frontiera del p lefe Loigobardo verfo le Città dell’Efarcato di Ravenna . M i trovò 1’ Armata del Re Rotari, che s’ era pollata al Fiume Scultenna, appellato oggidì da noi Panaro, ma che ritiene nella in on-