28 Annali d’ Italia; quelle parti, fen venne in Italia a trovare il Re Agilolfo , e la piif- (a) Jonas in fima Regina di lui Moglie T^.bdelinda , come racconta Giona ( a ) intani ¿7. ne^a Vita ^ * La fama della Tua fantità era già precorfa, e però fu da eift benignamente accolto. Fermofli per qualche tempo in Milano, dove confutò que’ Longobardi, che tuttavia oftinati teneano 1’ Ereiìa A-riana, e fcrilTe anche un Libro contra de’ loro errori. Ma il lilen-zio , la povertà , la folitudine erano le delizie , che il buon Servo di Dio cercava, e non già la pompa delle Corti, nè lo ilrepito delle Città. Però bramando egli un lìto remoto per potervi fondare un Monillero j e capitato per avventura alla Corte un certo Giocondo, quelli gli additò un luogo ritirati/limo chiamato Bobbio, preffo al fiume Trebia, venticinque miglia fopra Piacenza, in fondo ad al-tiflìme montagne dell’ Apennino , dove era una Bafilica di San Pietro mezzo diroccata. Vi andò San Colombano, e quivi diede principio aduno de’più celebri Monifteri d’ Italia, che tuttavia fiorìfce. Colà fu sì grande ne gii antichi Secoli il concorfo del Popolo divoto, che a poco a poco vi li formò una riguardevole Terra, divenuta col tempo anche Città Epifcopale . Io so , eiTervi ilata perfona erudita , la quale s’è avvilkta di foilenere , che San Colombano un’altra volta veniffe in Italia, cioè nell’Anno 595. andando a Roma: nella qual’ occalione fabbricaffe il Monillero di Bobbio , dove poi torn affé nell’ Anno prefente . Quali pruove fi adducano per tale opinione , noi fo dire. Tuttavia fe mai quella foiTe unicamente fondata fopra un certo Diploma del Re Agilolfo , converrebbe prima provare , che quel folle un documento autentico. A buon conto Giona , Autore quali contemporaneo, nella Vita di quello intigne Servo del Signore, chiaramente attella , che folamente nell’Anno prefente o nel fuffeguente San Colombano imparò a conofcere , e cominciò ad abitar Bobbio ; e noi fenza grandi ragioni non ci polliamo allontanare dalla di lui autorità . Accadde circa quelli tempi per attellato (b)Pauius di Paolo Diacono (¿) la morte di GuncLoaldo Duca d’Afti, Fratello Diac. lib. 4. ¿ella Regina Teodehnda. Tiratagli fu da un traditore non cono- fciuto unafaetta, e di quel colpo morì. Ma fe noivogliam credere a Fredegario (c), queflo fatto accadde molto prima, riferendolo in annuo.' e gli a^’ Anno 607. e con qualche particolarità di più. Cioè , che cap.34. Gundoaldo venne in Italia con Teodelinda fua Sorella , e diedela in Moglie al Re Agone : così era anche appellato il Re Agilolfo. Ch’ egli dipoi contraffe Matrimonio con una nobil Donna Longobarda , da cui tratte due Figliuoli, nomati 1’ uno Gundeberto , e 1’ altro