Annali d* Italia. 14$ Anno di Cri sto DCCXXiv. Indizione vii. di G R E G O R I O II. Papa I o. di Leone Ifauro Imperadore 8. di Costantino Copronimo Auguro 5. di Liutprando Re 15. INtento giornalmente il Re Liutprando a ben regolare il Regno Longobardico, e a provvederlo di quelle Leggi, che ergeva il bifogno de’ Popoli,*0 che fembravano più utili al loro governo , pubblicò in quell’Anno il Sello Libro delle Tue Leggi (a) £ Anno Regni mei, Chrijìo protegentè, XII. , die Kalendarum Mar- I. tiarum , Indiclione VII. nel qual tempo doveva effere in ufo , che Rer.,Italie. fi teneiTe la Dieta del Regno , vedendoli le varie pubblicazioni delle Leggi fatte nel principio di Marzo , o in quel torno , una cum Judicibus 3 & reliquis Langobardis fidelibus nojlris. Cento e due fon le Leggi pubblicate da elio Re in quell’ Anno intorno a diverlì fuggetti, fra’ quali è da offervare , che la Nazion Longobarda avea bensì abjurato 1’Arianifmo , ed abbracciata la Religion Cattolica , ma non mancavano perfone , che confervavano alcuna delle antiche fuperllizioni del Paganefimo. Ricorrevano a gl’indovini, a gli Arufpici, ed aveano qualche Albero , appellato da loro Santo, o Santivo, dove faceano de’ fagrifìzj , e delle Fontane, che erano adorate da loro. Liutprando Re Cattolico fotto rigorofe pene proibì cotali fuperllizioni , bandì tutti gl’ Indovini , ed Incantatori, ed incaricò gli Ufiziali della Giuilizia diftar vigilanti per 1’ellirpazione di fomiglianti abufi. Apparifce in oltre da effe Leggi , che i Notai fcrivevano i contratti fecondo la Legge Romana per chi laprofeffa> va , o pure fecondo la Longobardica , feguitata da gli uomini di quella Nazione. Proibifce egli inoltre alle Vedove il farli Monache, prima che fia paffato un Anno dopo la morte del Marito, quando non ne ottengano licenza dal Re ; perchè, die’ egli, il dolore in ca- li tali fa prendere delle rifoluzioni, alle quali fuccede poi il pentimento . E nella Legge LXV. quello faggio Re chiaramente prote-ila di conofcere bensì , ma di non approvare la fciocchezza de’Duel- li , perchè con effi temerariamente fi vorrebbe forzar Dio a dichiarare la verità delle colè a capriccio degli uomini ; contuttociò pro-tella di permettere e tollerar quello abufo', perchè non ofa di vietarlo , effendone sì radicata , e forte la confuetudine pteffo de’ Lon-Tomo IV. Q 3 gobar- j