Anno DCCXX1X. 59 battaglia da efll fu fatto prigione Ildebrando ; e che Peredeo bravamente combattendovi reflò uccifo. Agnello Ravennate (a) anch’ (a) Agneil.\ egli lafcia abbaftanza intendere , benché molto ci manchi della fu a ^ Storia, che Ravenna fu ricuperata; perciocché dopo aver narrata nat. t. il l’occupazione fattane da i Longobardi, dice, che fdegnati i Ra-vegnani contra di Giovanni loro Arcivefcovo ( fenza allegarne il perchè ) il cacciarono in eiìlio, e perciò egli flette per un Anno in Venezia con danno notabile della fua Chiefa. Ma ravveduti dipoi fecero, che l’Efarco il richiamaffe alla fua Sedia. Quegli Scrittori moderni, che rapportano varie particolarità della prefa di Ravenna, le han tolte dalla fola loro immaginazione. Per altro non fi può affegnare per mancanza di memorie il tempo precifo nè dell’ occupazione, nè della ricupera d’effa Città, e dee a noi baflare di faper con ficurezza, che l’unae l’altra avvenne, dappoiché fu Ìirincipiata la guerra contra le facre Immagini. Cofa accadefle del-a Pentapoli occupata da 1 Longobardi, non ce 1’ han rivelato gli antichi; ma da Anaflafi© (¿) fufficientemente fi ricava, che Anaftaf tornò anch’effa allora alle mani dell’Efarco. in Vita Za- Abbiamo poi da effo Anaflafio (c), che nel Gennaio di queft’ chanaPa-Anno fu veduta per più di dieci giorni una Cometa. E parimente Id. inVit. da lui fappiamo, che Eutichio Patrizio ed Efarco fece Lega col Re Giorni/. Liutprando , eifendofi convenuto fra loro di unir Tarmi, affinchè il Re poteffe fottomettere alla fua Corona i Duchi di Spoleti e di Benevento, e 1’Efarco Roma alTImperadore. Se folle certo, che in queflo medefìmo Anno foffe fiata ricuperata Ravenna da i Greci e Veneti, potremmo immaginare, che il Re Liutprando per riavere il Nipote Ildebrando, condotto prigione a Venezia, s’induceffe a far la pace e lega colFEfarco. Paolo altro non dice, fe non che eifo Re fi moffe a quella unione per defiderio di foggiogare i Duchi di Spoleti e di Benevento. Non è ben noto, onde nafceffe queflo mal animo del Re Liutprando contro que’Duchi fuoi VatTalli. Crede il Conte Campelli (et), che il Re mal fofferiiTe di vedere que’ Principi come affoluti padroni di quelle contrade, e che non ricono- spoktii. /j. fceffero nel Re, fe non la femplice fovranità; e però portato dall’ ambizione voleffe affug^ettarfeli come gli altri Duchi della Neu-ilria, Auflria , e Tofcana, che erano Governatori delle Città. Se ciò fofse, non è chiaro. Solamente vedremo da una Lettera di Papa Gregorio III. che quei Duchi proiettavano d’efser pronti a fod-d ¡sfare a tutti i l'or doveri verfo del Re, fecondo V antica confata-dme\ del che non doveva efsere contento il Re Liutprando, con R i efi-