Anno D C C C X X I V. 531 Lettere : che quello era il iuo meftiere , e non già il maneggiar ar-.mi. Ecco le fue parole : Huc ègomet fcutum humeris, enfemque revincium Gejji, fed nemo me feriente dolet. Pippin hoc afpiciens, rìfit, mira tur, & infit: Cede armis , Frater, Literam amato magis. Quelli erano i bei co (lumi d’allora, che durarono anche dipoi g;raiì tempo al difpetto di tutte le doglianze de’i'ommi Pontefici e de’Con-cilj, e benché Carlo Magno avefle promeffo di efentar gli Eccleiia-ftici dalla guerra . Per più di quaranta giorni fu devaiiata la minore Bretagna, tanto che quel Popolo s’induife alla fommeilìone, e a dar de gli ortaggi per ficurezza delle loro promeife . \ennero nel Novembre di queft’Anno all’udienza dellTmperador Lodovico (a) in 00 Annate* Roano i Legati di Michele Balbo Imperadore d’ Oriente , per con-fermar la pace fra l’uno e l’altro Imperio, egli prelevarono, varj AnnaUs regali per parte del loro Padrone. Si fervi di quella congiuntura^™"™^ Fortunato Patriarca di Grado, per venire anch’egli da Cortantino-poli a trovar l’Imperadore, deijderofo d’eifere rimeiTo in fua grazia . Ma quegli Ambafciatori nulla parlarono in favore di lui ; ne parlò ben egli,-ma l’Imperadore il riinife al Papa, come a Giudice competente de’fuoi pari. Secondochè fcrive il Dandolo (Z>), quefto (m Dandut. Patriarca terminò il corfo della fua ìftabile vita in Francia, e lafciò in Chronica. per teftamento alla Chiefa di Grado molti ricchi arredi, ch’egli a -veva acquiftati nelle varie fue vicende. Suo Succeifore nel Patriarcato di Grado fu Venerio, nato in Rialto, o fia nella nuova Venezia, che rifabbricò in Grado molte Ghiefe malcondotte dalla lor vecchiaia. Suppone già* da noi veduto Duca di Spoleti, godè per poco tempo della fua fortuna, perchè per atteftato de gli Annali de’Franchi mancò di vita in quell’ Anno. Trovavafi allora in Italia a rende- . re giuftizia a i Popoli per ordine de gl’Imperadori Adalardo Conte del Palalo , appellato il Minore. A lui fu conferito quel Öucato ; ma appena*paffarono cinque Meiì, che anch’egli sloggiò da quella vita. In fuo luogo venne dichiarato Duca di Spoleti Ma.uringo, o ila Moringo Conte, di Brefcia, che vedemmo nell’Anno precedente delegato anch’eifo dall’Imperador Lodovico inlìeme col fuddetto Adalardo. Strana cofa parve, che appena ricevuta la nuova della Dignità a lui conferita, cadde infermo, e pafsò ùmilmente al paefe de i più. Penla il.Conte Campelli (c), che a lui fuccedefle nel governo (c) Campet-di Spoleti Guido 1. o fia Guidone, o PVidone; ma di ciò parleremo St,or.‘ più abbaffo. N4 vo’Iafciar di dire, che iLegati dell’Injperador Gre- l°S ’ L 1 2 co