Anno D C C XXVIII. 15; dotta di Leone Augnilo , il Re Liutprando• Ma vedendo crefcere il fuoco , e cotanto irritati e sì mal difpofli gli animi de’ Sudditi Imperiali contra del loro Sovrano , volle cavar profitto da quefta disunione, prendendo, credo io, motivo o pretefto di muovere le fue armi dalla perfecuzione d’eifo Imperadore contro della Chtefa, e del Capo vilìbile della medefima . Nè duro fatica a figurarmi, che foife anche invitato a quello giuoco da non pochi , i quali non fapevano digerire d’aver per Signore un Imperador empio , e che per atteilato d’Anaflafio avea fpogliate varie Chiefe : laddove fot-to i Re Longobardi la Religion Cattolica, e i fuoi Miniflri godevano tutta la poifibil tranquillità, e il dovuto rifpetto. Però ui’cito-in campagna col fuo Efercito fi fpinfe contra le Terre dell’Efarca-to . Pare , che la fua prima imprefa folle 1’ affedio di Ravenna , dove flette fotto per alcuni giorni, ed è certo, che la prefe, benché Anaflafio efpreffamente noi dica , atteflandolo chiaramente Paolo Diacono ( a), ed Agnello Ravennate ( b) , che un Secolo do (a) Pauius po fcriffe le Vite di quegli Arcivefcovi. Anzi effo Agnello ci ha , confervato qualche particolarità di quel fatto, con dire, che per(i, ) Àgndl. intelligenza di uno di que’Cittadini Liutprando v’entrò, perchè:/2 Vit- EPl-avendo finto di dare un fiero affalto alia Porta di Vico Salutare ,7^. ii‘" ed effendo corfi tutti i Cittadini colà alla difefa , il traditore intan- Rir. Italie. to aprì la Porta , che va al Vico Leprofo , e introduffe i Longobardi. Gran fomma di danaro era fiata promelfa a coflui -, fi sbrigarono da queflo pagamento i Longobardi con ammazzarlo il primo nell’ entrare in Città , fe pure non morì per un trave cadutogli ad-doffo, come pare che voglia dire lo florico Agnello. Impadronif-fì ancora Liutprando del Cartello , o fia della Città di ClafTe , e fecondo la teflimonianza d’ Anaflafio , ne portò via immenfe ricchezze . Han creduto , e credono tuttavia i Pavefi , che in tal congiuntura il Re Liutprando afportafTe da Ravenna a Pavia la beila ilatua di bronzo di un Imperadore a cavallo, flimato Antonino Pio , la qual tuttavia ferve di ornamento alla lor Piazza , ed è da lor chiamata il Regi/ole . Oltre a ciò altri paefl vennero in potere del Re Liutprando, perchè fecondo Paolo, egli prefe Cajlra J&milice, Formianum, & Montem Bellium , Buxeta, & Perjìceta , Bononiam , & Pentapo-lim , Auximumque . Anaflafio fcrive , che Longobardis JEmikx Cajlra Feronianus , Montebelli , Bononia ,. Verablum cum fuis Op* pidis Buxo , & PerJìceto, Pentapolis quoque , & Auximana Civi-tas fe tradiderunt. Quali di queiti Autori abbia copiato 1’ altro , noi