i68 Annali d’ Italia. Anno di Cristo dclxxxiv. Indizione xii. di Benedetto II. Papa i. di Costantino Pogonato Imperadore 17. di Ber tari do Re 14. di C un 1 b e rto Re 7. ERa flato eletto fommo Pontefice Benedetto II. Prete di nazione Romano , perfona veterana nella milizia Ecclefiaftica, e fludiofa delle divine Scritture, amatore de’Poveri, umile, mansueto, paziente e liberale. Si crede, ch’egli folle confecrato nel di 16. di Giugno dell’ Anno corrente. Abbiamo da Anaftafio Biblio- (a)Anajlaf. tecario (a), che l’Imperador Coflantino mandò a Roma i mattoni ( parola, che tuttavia dura nel Dialetto Modenei’e ) cioè le ciocche de' capelli de’fuoi Figliuoli Giujliniano , ed Eraclio , che furono accolti con gran folennità dal Clero e dall’efercito Romano. Fondatamente ftima il Cardinal Baronio, che ciò fignificafl’e 1’offerire eiìì Principi in Figliuoli adottivi al Romano Pontefice : degnazione convenevole a quel piiiììmo Imperadore. Ed in fatti più lotto vedremo, che Paolo Diacono abbaiìanza ci fa intendere il rito di quefta Figliolanza praticato in quelli tempi. Potrebbe ancora lignificar quell’atto la iommeffione e ubbidienza, che que’Principi proiettavano verfo i Succeffori di San Pietro a guifa de’-Servi,» a’quali fi tagliavano i capelli. Anche i Gentili collumarono di tagliarli la chioma, e di offerirla a i loro fallì Dii, dichiarandoli in (\<) ld. in tal maniera lor$ Servi. Lo lleffo Anaftafio altrove (¿) fcrive, tan-Vrafat. ai ta effere Hata la divozione del Re de’Bulgari verfo la fanta Chie-Corud. 8. Romana> che un giorno tagliatili i capelli, e datigli a i Meffi del Romano Pontefice , fi dichiarò da lì innanzi Servo dopo Dio del beato Pietro, e del fuo Vicario. Di quefta Adozion d’onore è da (c)Du- vedere una Differtazione del Du-Cange (c). Diede il medefimo CargeDif- ìmperador Coftantino un altro nobil contrafegno della fua Pietà, e aTjònviil della fua venerazione alla Chiefa Romana. Riufciva troppo gra-vofo a quel Clero il dover afpettare da Coftantinopoli, ficcome abbiamo offervato di fopra, la licenza di confecrare il nuovo Papa eletto, reftando con ciò per più Meli vacante la Cattedra Romana, tuttoché l’eletto Papa efercitaffe in quel tempo ancora non lieve autorità nel governo della Chiefa. Spedì il buon Imperadore una bella Patente al venerabil Clero, al Popolo, e al feliciflìmo eferci-