Annali p* Italia. Imperatoris , Anno , Deo propino , Imperli ejus VI. atque Domni noflri Leonis fummi Ponttficis & univerj'alis Papié in Jacratifsima Sede Beati Petri Apofloli, Anno XI. in Menfe Majo per Indiclionem XIV. cioè nell’ Anno prefente . Ben confiderate Le circoflanze di quert’ Atto, altro non io io conchiudere , fe non che quello Romano fu Duca, non già di Spoleti, ma bensì di Viterbo , cioè Governatore di quel Cartello , divenuto poi col tempo Città illu-ilre, fapendo noi, che i Papi davano il titolo di Duca a i Governatori delle loro Città ; e Viterbo fenza fallo era anche in que’ tempi fotto la loro giurifdizione , come inehiufo nel Ducato Romano. Noi troveremo da qui innanzi tuttavia Duca di Spoleti il fuddetto Guinigifo, fenza che più s’incontri memoria dei predetto Ro- (a)Malili, mano. Se il Padre Mabillone(a) averte fatta rifleflìone , che Vi-ad' tefbo , in cui Romano Duca d’autorità ordinaria fece quei Giudi- Ann.SoÉ. cato , nulla avea che fare col Ducato Spoletano , non avrebbe anch’egli fcritto, che nell’Anno prefente Romano fuccedette a Guinigfi Duca di Spoleti. Per quanto lanciarono fcritto varj Annalifti de’Franchi, fui fine dell’ Anno precedente , o fui principio del prefente, Obcle-rio, chiamato in erti Annali Wilero , e Beato fuo Fratello, Dogi di Venezia , infìeme con Paolo Duca di Jadra , e Donato Vefcovo di quella Città, Legati della Dalmazia, giunfero alla Villa di Teo-done, e fi prefentarono con aitai Regali all'Imperador Carlo Magno . Ciò che trattartero, e quel che conchiudeifero , non è ben pervenuto a noilra notizia . Solamente s’ha da quegli Storici, che 1’ Imperadore fece alcuni ordinamenti sì per gli Dogi, che pel Popolo non men della Città di Venezia , che della Dalmazia : parole, che danno adito ad un giufto fofpetto, che i Dogi di Venezia , e le Città maritime della Dalmazia fortero minacciate dal bellicofo Re Pippino , e cercaflero pace , o pure che credef-fero meglio l'amicizia, o lega, o pure l’alto dominio di Carlo Magno , e fi ritirartero dalla fuggezione , o lega , che aveano co 1 Greci . Ma troppo è difficile il chiarir bene lo firtema de’ (b) Danditi. Veneziani d’allora , e tanto più perchè Andrea Dandolo (b), il in Lhronico . . , ..I -ir ... s Tom. 12. P'u antico ed accurato de gli bronci V eneziani, ci rapprefenta qi:e- Rer. Italie, iti Dogi con un diferente afpetto , fìccome vedremo all’ Anno fe-guente. Intanto coll’ autorità del medertmo Dandolo dirò , che Fortunato Patriarca di Grado , già fuggito in Francia, ritornò in Irtria iniieme con Crijlojoro Vefcovo d' Olivoìa , e non attentando- li di andare a Venezia, fi fermò in Torcello. Giovanni ufurpato- re