Anno DCCLXXXV. 389 mani fivendeflero Schiavi Criiliani alla nefanda Nazione de’Sara-ceni. Rifponde* il Pontefice, non efiere ciò fucceduto nel Ducato Romano, ma bensì'ne i litorali de’Longobardi , fottopolli a dirittura a Carlo Magno , cioè per quanto fi può cenghiet turare , nella Tofcana, e nerGenovefato, dove capitavano co i lor Legni i Greci, e veramente comperavano gli Schiavi, effendofi in fatti venduti non pochi a i Greci, per non morire di fame in tempo d’una terribil carellia. Ch’egli avea mandato ordine ad Alione Duca di alleilire quante navi potea, per pigliar quelle de’Greci, e bruciarle; ma nulla eilerfi efeguito da eifo Duca. E quantunque man-caiTero navi e marinari a Roma , pure egli avea fatto dare alle fiamme nel Porto di Centocelle ( oggidì Cività vecchia ) le navi de* Greci , con tener anche per molto tempo in prigione i Greci ilei-fi . Può fervir quella Lettera per farci intendere, tale efière fiata la fidanza di Carlo Mtigno in Papa Adriano , che gli dava ancora una fpecie di foprintendenza fopra l’Italia tutta, certo eifendo, che la Tofcana , dove il Duca Alione comandava , non era dipendente dalla temporal giurisdizione del Papa. Il figurarfi alcuni, che queilo Duca comandaife aila Tofcana tutta, non ha buon fondamento, veggendofi de i Duchi in altre Città di quella Provincia, i quali per confeguente erano Governatori di una fola Città. Trovammo di fopra Reginaldo Duca di Chiufi. Aggiungafi ora Gundibrando Duca di Firenze in queiti medefimi tempi. Ne fa menzione Papa Adriano nella Lettera Settantefima quarta , in cui raccomanda a Carlo Magno il Moniilero di Sant’ Ilario in Calliga-ta , o Galliata, poflo in Romagna Tulle rive del Fiume Bidente , a cui Spettavano varj Spedali cieli’Apennino, desinati per alloggio a i viandanti. Aveva Gundibrando Duca occupata a quelMo-milero una Corte , cioè un7 unione di varj poderi, fituata nel di-llretto di Firenze : però il Papa efficacemente fi raccomanda al Re Carlo , perchè ordini la rellituzione di tutto. Adunque più tardi dobbiatn credere feguita 1’erezion della Tofcana in Ducato o Marca , con darfi da lì innanzi il titolo di Conte a i Governatori di cadauna Città , e pofcia di Duca o Marche/e ai Governatore , o Soprintendente di tutta la Provincia , a cui ubbidivano i Conti d’ eiTe Città. Da uno Strumento da me dato alia luce (a) rica- (£)Ant\quìt. viamo , che nell’Anno prefente fioriva lin Lucca Adeltmda Fi- f)!/~ glia di Adelvaldo Re de gii AngiofafToni , Principe uccifo circa pag. 19. 1 Anno 756. Era ella Monaca in quella Città, dove dopo le disavventure del Padre sera rifugiata. Tomo IV. B b 3 Anno