Anno DCCC. zo di Turpino per ifpacciare , eh’ effo Imperadore fi portò in Oriente, vi conquiftò la Tanta Città , andò a Coftantinopoli, e fece altre prodezze: tutte favole, che poi il Dandolo, ed affai altri Storici a man bacciata, come verità contanti accollerò, ma che oggidì non hanno più fpaccio. Io mi difpenferò da qui innanzi dal riferir gli Anni de’Greci Imperadori, perch’eflì in Italia non fecero più gran figura, e folamente andarono ritenendo il dominio in Napoli, ed in alcune Città della Calabria. Finalmente non vo’laiciar di dire, che da una pergamena, citata dal Fiorentini (a) appa- (a)Fioren-rifee, effere flato in queft’Anno Duca, cioè Governatore , in Lue- d\ ca Wìchcramo, ma ienza faperlì, fe la fua autorità lì ftendeffe fo-pra l’altre Città della Tofcana. Anno di Cristo dccci. Indizione ix. di Leone III. Papa 7. di Carlo Magno Imperadore 2. di P I P p I N o Re d’Italia 21. Dappoiché’ Carlo Imperadore ebbe dato buon fefto al governo e a gli affari di Roma, del Papa, e di tutta l’Italia, e non folamente a quei del Pubblico, ma anche a quei de gli Eccle-iìaftici, e de’privati, con trattenerli apporta per tutto il verno in Roma, dove lappiamo, ch’egli fece fabbricare ( è incerto il tempo ) un magnifico Palazzo per la fua perfona, ed anche fece de’ric-chi prefenti alla Chiefa di San Pietro, e all’ altre di Roma ; e dopo aver quivi celebrata la fanta Pafqua, lì mife in viaggio per tornar-fene in Francia. Nello fteffo tempo (b) anche in queft’Anno ordi- (b) Egin-nò a Pippino Re d'Italia fuo Figliuolo di portar la guerra nel Du-^18 cato Beneventano contra di Grimoaldo : del che fra poco ragione- Frane. remo. Venne 1’Augufto Carlo a Spoleti, e quivi lì trovava l’ultimo dì d’Aprile, quando lì fece fentire una terribile (coffa di tre-muoto, che rovinò molte Città d’Italia , e fece cadere la maggior parte del tetto della Baiilica di San Paolo fuori di Roma. Da Spo-ìeti pafsò egli a Ravenna, dove lì fermò per alquanti giorni, e di là portofiì a Pavia. Stando quivi, applicato fecondo il fuo coftume a flabilire il buon governo de’Popoli, e a recidere gli abufì introdotti , formò , e pubblicò alcuni Capitolari, o vogliam dire Leggi, che ferviffero da lì innanzi al Regno d’Italia, come Giunte al Codice delle Leggi Longobardiche. Leggonfi quelle in effo Codice,