1 Anno DCXLIX. ioi la con ridurla disabitata: nel quale flato era tuttavia a’tempi di Teofane, che fiorì nell’Anno 790. Anno di Cristo dcl. Indizione vili, di Martino Papa z. di Costantino, detto Costante, Imper. 10. di R o t a r 1 Re 15. GIacche’non fi sa l’Anno predio di un fatto di Grìmoaldo Duca di Benevento, farà lecito a me il riferirlo fotto il pre-fente. Vennero ( dice Paolo Diacono (a) ) i Greci, per ifpogliare (a) PanUu de’fuoi tefori la Bafilica di San Michele, polla nel Monte Gargano della Puglia, ed oggidì nella Capitanata. Era quel paefe dipen- Langobard. denza del Ducato di Benevento: però il Duca Grimoaldo al primo L 4'Ck ^ avvifo del loro tentativo falì a cavallo , e con quanti armati potè in fretta raccogliere, fu loro addoffo , di maniera che in vece di portar via il tei’oro, lafciarono efìì quivi le loro vite. Mi maraviglio iodi Camillo Pellegrino (¿) , che metta qui in dubbio l’auto- . rità di Paolo Diacono per la troppo buona opinione, ch’egli aveva nìus d/fi. de’Greci, credendoli incapaci di quello attentato, ficcome Catto- mb- Ducat-lici, e flimando, che piuttoflo i Longobardi Ariani, i quali faccheg- BcncVLÌlU giarono tempo fa il Moniflero Caiinenfe, avran dato il facco al Tempio di San Michele nel Monte Gargano. Ma non doveva ignorar quello valentuomo, di che tempra foiTero allora i Greci. Se poco fa abbiam veduto, che fpogliarono il gran Teforo della Patriarcale Lateranenfe in Roma lleiTa , loro fottopofla -, le vedremo, che enormi iniquità commifero fra poco contra dello fleiio Romano Pontefice, Capo vifibile della Chiefa di Dio; e finalmente fe intenderemo gli orridi Taccheggi, fatti dal medefimo Collante Im-peradore in Italia e Sicilia a i Tuoi Popoli, e alle ChieTe del Tuo dominio: potremo poi credere incapaci i Greci di Tvaligiare una Ba* filica del paefe nemico? Che Te i Longobardi ne’primi anni dopo la lor venuta in Italia , cioè prima di umanizzarli e incivilirli nel dolce Clima d’Italia, arrivati a Monte Calino, deTertarono quel Ta-cro Luogo, vanamente fi può inferire, che da lì a moldffimi anni feguitaflero ad operar del medefimo tenore. Benché alcuni di quei Re, e moltiffimi di quella Nazione tuttavia profeffaffero l’Aria-nismo, pure anch’eflì veneravano i Santi, e rifpettavano i Luoghi Tacri non meno Tuoi, che de’ Cattolici polli Totto il loro dominio. G 3 Anzi