IX » giù ila 1’ opinione d’alcuni Franzefi: Non v era, die’ egli, allora Imperatore , una donna , cioè Irene , comandava le fejìe, g / intitolava Imperatrice de Romani. Vollero perciò il Papa ed i Romani ripigliare 1' antico loro diritto , e farji un Imoerad)re ( anno So J. ) . Segue poi a dire, che da qui innanzi i Pontefici furono Signori temporali della fleffa Città e del fuo Ducato, fecondo i patti, che dovettero feguire col novello Imperadore’. con podeflà nondimeno fubor-dinata all' alto dominio de gli Augujìil Latini : potendo noi molto bene immaginare, che Papa Leone ( San Leone III. ) flabihffe tale accordo con Carlo Magno prima di cotanto efaltarlo , e guadagnale anch’ egli dal canto fio, e de ’ fuoi Succeffori. Così va egli conghietturando in cofe di fatto , regiftrate in tutti gli Annali di quei tempi: ripiego poco plausibile, perciò non venuto in mente ad alcuno de gli eruditi Franzefi, ijquali in comparazione del noftro Annalilla fembra, che fiano itati liberaliflìmi verfo il Romano Pontefice. Non dee però render] maraviglia, che il Signor Muratori immagini patti e trattati fegi|eti : poiché egli medefimo fi è pofto in neceflìtà di non partirfi dal già fidato fiftema nella Piena Efpofzione Jurium Ccej'areorum, & EJlenfium in Civìtatem Comacli. Perciò e nella DiiTertazioni, de anti/tuitat. medii avi ( diff. 3. pag. 77. ) e in quefti Annali intorno i adì eflb fi aggira, con qual fucceiTo, lo lafciam giudicare a gli eruniti lettori. »Al loro giudizio rimettiamo altresì jil |carlttere fvantaggiofo , che fa e a Carlo Magno , e ad alcuni Santi del dominio temporale d’Italia: e riferbiatno che ha diffufamente trattato della confacra » nella quale, benché materia Ecclefiaftica, s »contro il fuo coilume. E conchiuderemo co » tario ad altro fine portato dal Signor Murator » chè in eflo abbiam l’idea del riforgimento de » mal grado dell’ ignoranza introdottavi da’ L » venire a Jìudiare fitto Dungallo in Pavia igio\ » feia, Lodi, Bergamo , Novara , Vercelli , e C »fo Vefcovo infegnerà le lettere. A Torino correr » Vado , da Alba. In Cremona dovran venire ah » gio, Piacenza, Parma, e Modena. In Firenr » ti gli fi udenti della Tofcana. In Fermo a quei » ti. A Vzrona concorreranno da Mantova , e \ de » da Padova, da Trivigi, da Feltro, Ceneda ed 5ontefici per caufa quinto Tomo ciò, one de’ Pontefici, molto intereflato Capitolare di Lot-anno 829. ), per-lettere in Italia , ^obardi : Dovran di Milano , Bre->. In Ivrea loJlef-\o da Albenga, da ludio quei di Regia rà Jcuola a tut-Ducato di Spole-ento. A Vicenda, do. V altre Città di