Anno DCCLXXIII. le anche per mezzo di Martino, fuo Diacono gl’infegnò il fìto e la maniera di valicar l’Alpi al difpetto de’Longobardi. Quefto fi può credere un vanto de’Ravennati. Sappiam di certo, che Carlo venne invitato dal Papa ; non farebbe tuttavia improbabile , che a.n-che quell’Arcivefcovo foffe concorfo col fuo ìnfluifo a moverlo. L’Autore poi della Cronica Novahcienfe (a) lafciò fcritto, eifere (a) Chrank: flato un Buffone, che fcoprì a i Franchi la via per pafTare in Italia.^e°pa\lfjn\ Quello Scrittore fi fcuopre un Romanziere in altri racconti. Cer- Rer Italie. to è bensì, che fenza battaglia, lenza contrailo calò il Re Carlo in Piemonte col fuo fiorito efercito, e tal timore incufì'e nel Re Defiderio, che altro fcampo non ebbe, che di ritirarli e chiuderli nella forte Città di Pavia, come appunto avea fatto ilvRe Adolfo, ma con efito differente da quello. Che fe Godifredo da Viterbo (¿), (i>) Godefri-a cui predarono fede molti de’moderni, fcriife , che a Selva-bella feguì un fiero fatto d’armi tra i Franchi e Longobardi colla peggio Chronico< de gli. ultimi, laonde quel Luogo prefe il nome di Monarci : fi può, anzi fi dee un tal racconto mettere al ruolo delle favole, perchè di tanti antichi Storici de’fatti di Carlo Magno, ninno conobbe, niu-no accennò quella battaglia; e fe quefla foffe fucceduta, n’avreb-bono efìi avuta contezza, e fatta menzione. Reilò dunque confinato in Pavia , e circondato da uno flretto affedio , o blocco il Re Defiderio, probabilmente nel Mele d’Ottobre, come ha Anafta-fio (c), e non già di Giugno, come fcriffe l’Autore della Cronica (c ) Anaflaf. del Moniflero di Volturno (d) . Adelgifo Figliuolo di Defiderio ™p*d™y]lt ebbe l’incombenza di difendere Verona, Città allora delle più for■ (,{)cTronL" ti del Regno Longobardico, che medefimamente reftò attediata Vuhumcnfe dall’armi Franzefi. Ma veggendo il Re Carlo, che comandava in perfona la fua armata fotto Pavia , efl’ere un offo duro quella Cit Rer. Italie. tà, fi accinfe a domarla coll’oflinazion dell’alfedio , o vogliam di-PaS-4°2' re del blocco,- e però fatta colà venir la Regina Ildegarda, co’fuoi Figliuoli, la quale ivi gli partorì una Figlia appellata Adelaide, palsò fotto l’affediata Città le Felle del Santo Natale . Intanto molte Città Longobardiche oltre Po fi fottomifero alla potenza de’Fran-chi. Per attellato del Fiorentini (e), e di Cofimo della Rena (/) ,, in una Carta del Giugno di quell’Ann© fi truova nominato Tàchi tini Mmor. peno Duca , cioè Governatore, nella Città di Lacca. Ma che que- dì M. tilde Ili reggefie la Tofcana tutta, non apparifce da memoria alcuna, Ub(f)Cofimo cella Rena , Serie de’ Duchi di Tojcana. Tomo IV. Z 3 Anno