Anno DCLI. ¿ue peribnaggi dal ruolo de i Duchi di Spoleci. Lo lleffo è da dire di Camillo Lilii (a) , che nelle Storie di Camerino ci fa veder Zo- (a) Lilii tone Duca di Spoleti e di Camerino , fucceduto aTeodelapio . At- ^rr{nf)f% tone, e non Zotóne fu il nome del fucceffore di Teodelapio. E' ignoto per altro il tempo , m cui sì il fuddetto Agone diede principio al fuo governo del Friuli , che Attone al fuo di Spoleti. Ma giacché noi feppe Paolo Diacono , nè pur fi può eiìgere, che io lo fap--pia. Rmfcì in quell’Anno a i Saraceni d’ occupare interamente il Regno della Periìa , perchè il Re Jafdegirde, appellato Ormifda, ultimo de’ Re Perfiam , che s’ era finora prefervato nelle Provincie Settentrionali di quel Regno dalla loro innondazione , terminò la carriera de’ fuoi giorni : il che diede campo a i Monfulmani Saraceni d’ingoiare il reilo . Racconta Paolo Diacono (¿) , che ne* (b) Pauiu's tempi di Collante, detto Coilantino, Imperadore, Cefarea Regi- ®‘aconui na de’ Perfìani in abito privato fuggì a Collari tinopoli , e fi fece battezzare . Che il Re fuo Marito ne mandò in traccia , e che fu feoperta in Coftantinopoli da’ fuoi Ambafciatori; ma ch’ella non volle tornare in Perfia , fe il Re fuo Conforte non abbracciava la Fede di Crillo. Venne il Re a Coilantinòpoli con leiTanta mila de’ fuoi, e tutti prefero il Battefimo , avendo 1’ Imperadore tenuto eiìo Re al facro Fonte : dopo di che carichi di regali, fe ne tornarono al loro paefe . Le circoilanze di un tal fatto han tutta la ciera di una favola popolare, bevuta da Paolo Diacono, e tanto più, che di una sì riguardevol avventura non parlano gli Autori Greci , e Fredegario (c) là rapporta bensì anch’ egli , ma la mette all’An- (c) Fredcg. no 588. e a’ tempi di Maurizio Imperadore . Perciò il Cardinal Ba- in Chronieo ronio , il Pagi, ed altri l’hanno tenuta per una fola : per tale lacapi 9‘ tengo anch’ io . Tuttavia fe mai bricciolo di verità fi poteife qui immaginare a quelli tempi non difdirebbe la cónverfione del Re e delia Regina de’ Perfiani alla Religione di Criilo > perch’ effi allora fi trovavano in una fomma dépreffione , e potrebb’ efleré, che fi umifero per via di ilretti nodi coll’ Imperador Collante contro de’ comuni lor nemici > voglio dire de’Saraceni, ufurpatori dì tante Provincie sì de’Crilliani che de’Perfiani. Par difficile, che di pe-fo loffe inventata quella favola, e fcritta dà Autori antichi lenza qualche principio di verità. Anno